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WINE SPECTATOR, LA “BIBBIA” MONDIALE DEL VINO, NOMINA “WINE OF THE YEAR” 2008, IL CILENO CLOS APALTA COLCHAGUA VALLEY 2005 DELL’AZIENDA CASA LAPOSTOLLE. UN SOLO ITALIANO NELLA TOP 10: IL BAROLO 2004 DI PIO CESARE (N. 6)

Italia
Il cileno Clos Apalta Colchagua Valley 2005 dell’azienda Casa Lapostolle è il “wine of the year” 2008 di Wine Spectator

Il cileno Clos Apalta Colchagua Valley 2005 dell’azienda Casa Lapostolle è il “wine of the year” 2008. Lo ha decretato, con il punteggio di 96/100, la rivista americana Wine Spectator, che, ogni anno, stila la sua ormai celebre “Top 100”, uno dei verdetti più attesi dal mondo enoico tout court. Quest'anno, quella che da più parti viene indicata come una vera e propria “Bibbia” internazionale della critica enologica inserisce nella “Top 10” una sola etichetta italiana: il Barolo 2004 di Pio Cesare, al sesto posto.
Il vino vincitore (uscito sul mercato per la prima volta nel 1997) è un blend a base di Carmènere, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, prodotto in una delle zone più vocate del Cile e commercializzato in circa 72.000 bottiglie.
La “Top 100” di Wine Spectator ha debuttato nel 1988 (quest’anno compie pertanto il suo ventesimo compleanno) ed è diventata, con il passare degli anni, una classifica davvero in grado di orientare il mercato globale del vino. Gli esperti della rivista americana (tra cui James Suckling, che cura gli assaggi dei vini italiani ed europei) hanno degustato, per la classifica 2008, 19.500 vini provenienti da tutto il mondo. La selezione è avvenuta secondo quattro criteri: la qualità (rappresentata dal punteggio assegnato, minimo 93 punti), il valore (prezzo), la disponibilità (produzione) ed un “fattore x” che i giornalisti di Wine Spectator definiscono “excitement”.
“La classifica di Wine Spectator rappresenta da 20 anni - spiega Alessandro Regoli, fondatore di Winenews, uno siti più seguiti del mondo del vino - uno dei must di comunicazione nel mondo dell’enologia di altissimo prestigio. Questo che si voglia o non si voglia, o meglio, che si condivida o meno le scelte della famosa rivista statunitense”.
“In altre parole è una classifica in grado di orientare i mercati di tutto il mondo, come, peraltro, succede con le classifiche e/o valutazioni di Robert Parker, anche in questo caso che si voglia o non si voglia”. “Quest’anno nella top 10 c’è comunque da segnalare - prosegue Regoli - un ridimensionamento purtroppo dell’Italia del vino, anche con l’importante affermazione del Barolo ed un “ritorno di fiamma “ per i vini francesi”. “Forse eravamo abituati bene in questi ultimi anni - conclude Regoli - con le prime posizioni del Solaia di Antinori , dell’Ornellaia (allora di Lodovico Antinori, ndr) e del Brunello di Montalcino Tenuta Nuova di Casanova di Neri …”
Gli altri 90 vini della famosa classifica della rivista cult americana si conosceranno solo nei prossimi giorni su www.winespectator.com.

Wine Spectator - Ecco la “Top 10” ...
1) Casa Lapostolle, Clos Apalta Colchagua Valley 2005
2) Château Rauzan-Ségla, Margaux 2005
3) Quinta do Crasto, Douro Reserva Old Vines 2005
4) Château Guiraud, Sauternes 2005
5) Domaine du Vieux Télégraphe, Châteauneuf-du-Pape La Crau 2005
6) Pio Cesare, Barolo 2004
7) Château Pontet-Canet, Pauillac 2005
8) Château de Beaucastel, Châteauneuf-du-Pape 2005
9) Mollydooker, Shiraz McLaren Vale Carnival of Love 2007
10) Seghesio, Zinfandel Sonoma County 2007

Wine Spectator ... al primo posto negli anni passati
Anno 2000 - Marchesi Antinori, Solaia 1997
Anno 2001 - Tenuta dell’Ornellaia, Bolgheri Superiore Ornellaia 1998
Anno 2002 - E. Guigal, Chateauneuf-du-Pape 1999
Anno 2003 - Paloma, Merlot Spring Mountain District 2001
Anno 2004 - Château Rieussec, Sauternes 2001
Anno 2005 - Joseph Phelps, Insignia Napa Valley 2002
Anno 2006 - Casanova di Neri, Brunello di Montalcino “Tenuta Nuova” 2001
Anno 2007 - Clos des Papes, Chateneuf-du-Pape 2005

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