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MECENATISMO ENOICO

Zenato ed il “Vino. Oltre il paesaggio”. La nuova mostra fotografica nel progetto Zenato Academy

Incontro tra vino e arte, a Verona, per “Vinitaly Special Edition” 2021. Per raccontare “l’intimo nesso tra tradizione vitivinicola e arte fotografica

Il vino, è anche arte. Ed è uno dei settori, oggi, che supporta di più le arti, come raccontano tante iniziative di assoluto valore. E se c’è chi si è dedicato a sostenere pittura, scultura o istallazioni, c’è chi da tempo ha puntato sulla fotografia. Come ha fatto la storica cantina veneta Zenato, che, con la sua Zenato Academy, ha sostenuto progetti e mostre di assoluto livello. Come “Vino. Oltre gli oggetti”, insieme agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano, le cui opere migliori sono cooprotagoniste della nuova mostra fotografica “Vino. Oltre il paesaggio”, realizzata da cinque allievi della Scuola f/16 Schule für Fotografie di Berlino, momento di arte e bellezza di celebrato a Vinitaly Special Edition 2021.
“Con Zenato Academy ci siamo posti l’ambizioso progetto di creare un luogo d’incontro dedicato a giovani artisti nel campo della fotografia ed esprimere l’intimo nesso tra tradizione vitivinicola e arte fotografica” - dichiara Nadia Zenato, a capo dell’azienda vitivinicola Zenato, nota per i suoi Lugana e per i vini rossi della Valpolicella, in primis l’Amarone. “Quale migliore occasione presentare il nostro ultimo progetto in Fiera a Verona - prosegue Nadia Zenato - proprio nel momento di coincidenza tra ArtVerona e Vinitaly. Due settori, quello dell’arte e quello del vino, che sempre più si intrecciano, creando sinergie che portano valore e notorietà ad entrambi i comparti in Italia e nel mondo”.
“Oltre è la parola chiave del progetto ma anche della nostra visione: vedere, agire, pensare per superare i limiti, per la nostra azienda, ma anche per il nostro territorio. E Oltre si va tutti i giorni in vigna e in cantina, grazie all’attenzione posta a migliorare i gesti, affinare i processi, studiare i risultati delle sperimentazioni. Oltre perché nei nostri prodotti non abbiamo messo solo tecnica, ma valori e sentimenti” conclude Nadia Zenato.“Il tema scelto per questa seconda edizione del progetto è il paesaggio, inteso come fonte di conoscenza, testimone nobile e silente della produzione del vino”, spiega il critico e curatore Luca Panaro. “Le scelte compiute da ciascuno studente e l’imprinting fornitogli dalla scuola hanno portato i cinque studenti a interpretare in modo originale il tema dato, nel desiderio di andare oltre l’iconografia tradizionale del paesaggio attraverso il potere immaginifico della fotografia”.
“Accantonato il desiderio politico di possesso dei luoghi, così come la volontà di monitorare i cambiamenti nello sviluppo urbanistico di una metropoli - prosegue Panaro - la fotografia è libera di operare su più fronti. C’è chi decide di interpretare il paesaggio chiedendo aiuto alle antiche tecniche per riadattarle all’estetica attuale, come nelle sperimentazioni off camera e nei collage di Lisa e Stefanie Dollhopf. Chi invece sceglie di utilizzare la fotografia come un laboratorio per sperimentare i confini sempre più labili che intercorrono tra realtà e finzione, questo è il caso di Lara Sapper. Altri fanno proprio lo sguardo ravvicinato che caratterizza i nostri tempi, complice l’utilizzo di tecnologie che consentono di indagare da vicino, come l’osservazione della superficie epidermica dell’uomo e l’analisi scientifica del terreno su cui cresce una pianta arbustiva, aspetti esplorati nelle immagini di Jorge Garrido e Marina Villanueva”. “I giorni trascorsi nelle tenute Zenato in Lugana e in Valpolicella, tra i vitigni durante la vendemmia, hanno dato il giusto impulso alla nascita di progetti strettamente legati al territorio. Vivere il contesto, conoscere gli attori che lo abitano, ricercare tra le pieghe del paesaggio e gli strati del territorio, sono state attività preziose che hanno dato origine a una narrazione per immagini profondamente ispirata all’attività dell’azienda” racconta la tutor Martina della Valle. Studenti coinvolti nel progetto: Lisa Dollhopf, Stefanie Dollhopf, Jorge Garrido, Lara Sapper, Marina Villanueva.
Dal 4 novembre la mostra sarà allestita nella Tenuta Santa Cristina di Zenato, visitabile su appuntamento. Ma già si guarda al futuro: la prossima esperienza vedrà la partecipazione degli studenti della Fondazione Modena Arti Visive, in attesa di poter riallargare i confini e coinvolgere una scuola statunitense e una asiatica.

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