Dal Verdicchio dei Castelli di Jesi (Doc e Docg) al Verdicchio di Matelica (Doc e Docg), dal Rosso Conero (Doc e Docg) alla Vernaccia di Serrapetrona (Docg), dal Bianchello del Metauro ai Colli Maceratesi, dai Colli Pesaresi all’Esino, da I Terreni di San Severino alla Lacrima di Morro d’Alba, dalla Pergola a San Ginesio e Serrapetrona: ecco “I magnifici 16” delle Marche, i territori delle piccole e grandi denominazioni dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini (Imt) - che, per la prima volta, le racconterà in un unico evento con 120 aziende, ai media d’Italia e del mondo (tra cui WineNews) “diffuso” ed a Recanati, patria del grande poeta Giacomo Leopardi (22-24 giugno), per promuoverle sul mercato interno - la cui area tutelata si estende su un vigneto tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino di oltre 7.500 ettari per una produzione che nel 2022 ha sfiorato i 230.000 ettolitri imbottigliati (l’89% del totale). E con i filari marchigiani che sono tra i più sostenibili in Italia, con un’incidenza biologica sul vigneto che ha raggiunto il 39,5% delle superfici, pari a 6.991 ettari su un totale vitato di 18.000 ettari (anno 2022/23, fonte: Regione Marche, Assessorato all’Agricoltura), un’incidenza doppia sulla media italiana. Un “tesoretto” sul quale, dal 2010 al 2022, il totale degli investimenti messi in campo dal maxi-Consorzio, che da solo rappresenta il 70% dell’export e poco meno della metà dell’intero vigneto marchigiano, e da parte delle aziende, con i contributi comunitari (Ocm-Vino e Psr Marche Mis. 1.33 e 3.2), ha superato quota 28 milioni di euro. “Le nostre aziende - sottolinea il presidente Istituto Marchigiano di Tutela dei Vini (Imt), Michele Bernetti - sono da sempre molto attive sul fronte della promozione all’estero grazie ai vini di punta, Verdicchio in primis, che hanno contribuito in modo decisivo alla crescita in valore delle esportazioni regionali, con un +33% negli ultimi 5 anni e un controvalore di quasi 76 milioni di euro. Ma anche il mercato nazionale rimane senz’altro strategico, ancora di più oggi con il boom turistico che si registra nel Belpaese così come nelle coste, nelle città e nei borghi marchigiani”.
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