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DATI

Cantina Italia: a giugno 2023 sono stoccati 49,5 milioni di ettolitri di vino (+5,1% su giugno 2022)

Il 53% del vino detenuto è Dop, il 26,9% Igp. Ci sono 20 denominazioni su 526 che contribuiscono al 58,6% del totale

Nelle cantine italiane, al 30 giugno 2023, sono stoccati 49,5 milioni di ettolitri di vino: rispetto a giugno 2022, si osserva un valore delle giacenze superiore del 5,1%, un dato che fa riflettere, in attesa di una vendemmia che ad oggi si prospetta alquanto scarsa. Per quanto riguarda le altre giacenze, ci sono 4,2 milioni di ettolitri di mosti e 49.000 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). Rispetto a giugno 2022, risultano inferiori sia le giacenze dei mosti (-8,8%) che dei Vnaif (-40,7%). Rispetto al 31 maggio 2023, il dato delle giacenze è inferiore per tutte le tipologie di prodotto: vini (-6,3%), mosti (-14,8%) e Vnaif (-12,3%). Ecco i dati che emergono da “Cantina Italia”, l’ultimo report redatto dall’Icqrf (l’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare) sulla base dei dati contenuti nei Registri telematici del vino.
Il 55,2% del vino in Italia è detenuto nelle regioni del nord. Nel solo Veneto è presente il 23,7% del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (9,9%) e Verona (8,4%). A seguire Puglia (11,9%), Emilia Romagna (10,7%), Toscana (10,6%), Piemonte (8,4%) Sicilia (7%), Abruzzo (5,6%), Lombardia (4,4%), Trentino Alto Adige (4,2%), Friuli Venezia Giulia (3,7%) e le altre regioni (9,8%). Il 53% del vino giacenza è Dop, in prevalenza vini rossi (52,2%). Il 26,9% del vino è Igp, in prevalenza rosso (62,4%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,4% del totale. Il 18,8% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate; le prime 20 denominazioni contribuiscono, infatti, al 58,6% del totale delle giacenze di vini a Indicazione Geografica.
Per i vini a denominazione (Dop e Igp), le giacenze maggiori riguardano il Prosecco, con il 10,6% del totale e 4,1 milioni di ettolitri. A seguire Puglia (5,9% e 2,3 milioni di ettolitri), Sicilia (4% e 1,5 milioni di ettolitri), Salento (3,9% e 1,5 milioni di ettolitri), Toscano o Toscana (3,6% e 1,4 milioni di ettolitri), Montepulciano d’Abruzzo (3,6% e 1,4 milioni di ettolitri), Terre Siciliane (3,4% e 1,3 milioni di ettolitri), Delle Venezie (3,1% e 1,2 milioni di ettolitri), Chianti (2,9% e 1,1 milioni di ettolitri), Veneto (2,7% e 1 milione di ettolitri), Chianti Classico (1,9% e 763.000 ettolitri), Rubicone (1,8% e 723.000 ettolitri), Conegliano Valdobbiadene Prosecco (1,8% e 699.00 ettolitri), Emilia (1,6% e 620.000 ettolitri), Valpolicella Ripasso (1,5% e 590.000 ettolitri), Franciacorta (1,4% e 548.000 ettolitri), Primitivo di Manduria (1,4% e 545.000 ettolitri), Provincia di Verona (1,4% e 540.000 ettolitri), Barolo (1,3% e 509.000 ettolitri), Soave (1,1% e 441.000 ettolitri).
La maggior parte dei 4,2 milioni di ettolitri di mosti italiani è detenuto nelle regioni del nord (52,3%) e del sud (35,6%). Due regioni detengono il 57,4% dei mosti, la Puglia (33,6) e l’Emilia-Romagna (23,7%). I vini nuovi ancora in fermentazione sono 48.834 ettolitri, in giacenza per il 66,8% al nord, per il 13,9% al sud, per il 13,4% al centro e per il rimanente 5,9% nelle isole.

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