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LO STATO DELL’ARTE

Il vino italiano guarda con fiducia al 2024, dopo un avvio di anno positivo, soprattutto all’estero

Il sentiment del sondaggio WineNews, sul primo trimestre dell’anno, su un campione di imprese da oltre 2 miliardi di euro di fatturato
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Il vino italiano guarda con fiducia al 2024, dopo un avvio di anno positivo

È nettamente positivo, per il 2024, il sentiment della maggioranza delle imprese del vino italiano, che, dopo il primo trimestre dell’anno, vedono, nella maggior parte dei casi, un fatturato in aumento sullo stesso periodo 2023, grazie soprattutto ad una crescita che, in molti casi, è anche sostenuta delle esportazioni, contro un mercato italiano in cui sono più i fatturati che diminuiscono di qualche punto percentuale, su quelli che crescono. Un quadro generale con cui il settore si approccia a Vinitaly 2024, ormai alle porte, di scena a Verona dal 14 al 17 aprile (con l’anteprima firmata Wine Spectator/Veronafiere “Opera Wine” il 13 aprile, ancora a Verona, e il 12 aprile del “Wine Ministerial Meeting”, in Franciacorta), che emerge dal sondaggio WineNews sull’economia del trimestre 2024, con la visione di 18 realtà di primissimo piano del vino italiano, che mettono insieme un fatturato aggregato superiore ai 2 miliardi di euro (che rappresenta oltre il 14% dell’intero giro d’affari, alla produzione, del settore), con un campione variegato, fatto di piccole aziende di grande blasone, grandi gruppi strutturati con cantine e brand di grande prestigio, e cooperative che, da tempo, hanno puntato sulla qualità e sulla costruzione di marchi importanti e ben posizionati sul mercato.
Nel dettaglio, un buon 45% delle aziende dichiara un giro d’affari in aumento sul primo trimestre 2023, nella maggior parte dei casi con incrementi che vanno dal 2% al 10%, ma non mancano picchi anche del +15% e +27%, da inquadrare, comunque, in un contesto in cui, fa notare qualcuno, va considerato il periodo pasquale che, nel 2024, è coinciso con la chiusura del trimestre, mentre nel 2023 era più spostato in avanti, in aprile. In ogni caso, c’è anche un 33% di aziende che segnala fatturati in linea con lo scorso anno, ed un 22% che invece indica una riduzione, seppur contenuta in una forbice tra il -1% ed il -4%. Diversa la tendenza sul mercato italiano, con il 45% del campione che indica un calo del giro d’affari, in generale tra il -3% ed il -8%, anche se non qualcuno segnala un calo addirittura del -15%, mentre sono mentre sono il 27% sia coloro che dicono che il fatturato Italia è lo stesso del primo trimestre 2023, che quelli che registrano una crescita, tra l’1% ed il 5%, con un picco sporadico del +13%.
Nettamente migliore, invece, il fronte estero: oltre il 61% del campione dichiara vendite in aumento in valore, in buona parte tra il +5% ed il +15%, ma c’è anche chi dichiara aumenti intorno al 25%. Ancora, il 16% dichiara stabilità sui primi tre mesi 2023, mentre il 23% segnala cali nelle esportazioni, a valore, contenuti tra il -1,5% ed il -7%. In ogni caso, sebbene le economie del mondo siano ancora rallentate, l’inflazione continui a crescere (anche se a ritmi meno sostenuti sui mesi scorsi) e le tante guerre in corso, nel mondo, in un contesto di generale e diffusa incertezza, c’è voglia di guardare al proseguo del 2024 con ottimismo e fiducia, tanto che il 72% delle imprese dichiara un sentiment positivo, a fronte di un 12% che non prevede che si aspetta un 2024 simile o identico al 2023, e ad un 16% che, invece, mette in conto un peggioramento della situazione.
Senza cedere ad eccessiva euforia, dunque, emerge, comunque, una fotografia di un settore del vino italiano che, almeno con le sue aziende più affermate, strutturate e con immagine consolidata, torna a guardare al futuro con l’ambizione di tornare a crescere, superando l’impasse e le preoccupazioni che hanno caratterizzato un 2023 difficile, ma, comunque, non drammatico come sembrava verso la metà dell’anno, con un export che ha chiuso sostanzialmente sui livelli del 2022 da recod, a 7,7 miliardi di euro (-0,8%), secondo i dati Istat, e una gdo italiana che ha perso qualcosa in volume (-3,3%) pur crescendo in valore (+2,5%), secondo Circana

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