Quello approvato dal Comitato per la regolamentazione sull’agricoltura biologica dell’Unione Europea, è un regolamento atteso a lungo dai viticoltori biologici (vedere la news di Winenews di ieri), ma in realtà la possibilità di utilizzare il termine “vino biologico” sulle etichette dei vini prodotti con questa tecnica e certificati da un organismo competente, è stata accolta con enorme soddisfazione da tutta l’Italia “agricola”, sia a livello istituzionale che associativo che imprenditoriale, dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania al presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica al direttore generale di Veronafiere, che organizza la fiera del vino più importante al mondo, Vinitaly, Giovanni Mantovani.
“Finalmente è stato colmato un vuoto normativo che impediva ai produttori di vino biologico di poter utilizzare il logo europeo. Si è concluso - dice il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania - un lungo iter, iniziato nel luglio 2009 che ha visto l’Italia giocare un ruolo da protagonista sia nel supporto scientifico alla Commissione, attraverso la realizzazione di appositi programmi di ricerca, sia nella mediazione con gli altri Stati Membri. La proposta di Regolamento approvata oggi rappresenta certamente un compromesso, ma è un risultato importante il fatto che la Commissione sia venuta incontro alle richieste avanzate dai Paesi mediterranei, che sono riusciti, durante la lunga trattativa, ad esprimere posizioni comuni. Il regolamento che verrà pubblicato a breve - conclude il Ministro Catania - credo possa ritenersi un primo importante passo per soddisfare le esigenze dei produttori italiani e dei consumatori. Un punto di partenza dal quale, continuando il proficuo lavoro svolto dall’amministrazione e di intesa con le Organizzazioni di produttori del settore, sarà possibile effettuare in futuro le revisioni ed integrazioni che si renderanno necessarie”.
“Finalmente anche l’Europa ha intrapreso l’importante percorso di valorizzazione del vino biologico”. Così, il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro. “Con l’introduzione del logo europeo - spiega ancora De Castro - abbiamo colmato un vuoto normativo che rischiava di creare fenomeni di distorsione della concorrenza rispetto ad altre realtà produttive che già godono di un regime di tutela normativa. Un risultato importante soprattutto per il nostro Paese che, ormai da tempo, ha deciso di puntare con decisione sull’agricoltura di qualità tanto da diventare leader indiscusso nelle produzioni biologiche. Su questo risultato - sottolinea De Castro - ha pesato anche l’impegno della commissione agricoltura del Parlamento Europeo che, a più riprese, si era schierata a favore di una proposta flessibile tra le diverse realtà produttive europee e non penalizzante per la compagine mediterranea”. Era importante - aggiunge De Castro - “introdurre il principio normativo. Adesso sarà più facile lavorare per individuare revisioni e integrazioni necessarie per meglio tutelare consumatori e produttori europei”.
Se un pizzico di delusione c’è, è proprio tra gli stessi produttori del biologico, riuniti sotto l’Aiab - Associazione Italiana Agricoltura Biologica che accoglie con favore l’approvazione del regolamento sulla vinificazione bio in Europa, ma evidenzia come il testo non sia del tutto conforme alla proposta italiana: “come tutti i compromessi politici - dicono dall’associazione - il risultato non farà felice nessuno, ma tutti saremo un po’ meno scontenti e da domani si potrà iniziare a lavorare per il miglioramento del regolamento. È dal 1991 che il settore è in attesa del regolamento sulla vinificazione bio e finalmente oggi Bruxelles ha votato la sua approvazione. Sino ad oggi, ricorda l’Aiab, era infatti possibile riportare in etichetta esclusivamente la dicitura “da uva biologica”, senza peraltro poter utilizzare il logo europeo.
“Era giusto arrivare a questa decisione - dice Giovanni Mantovani, dg Veronafiere - per tutelare i consumatori e per dare riconoscimento a una produzione che sta crescendo sia in termini quantitativi che di interesse di mercato. Noi avevamo colto questa esigenza, tanto da aver deciso di aprire un salone dedicato non solo ai vini biologici, ma anche a quelli biodinamici selezionandoli sulla base di requisiti molto restrittivi”. Il salone a cui fa riferimento Mantovani è “Vivit - Vigne, Vignaioli, Terroir”, che ospiterà 121 produttori, molti provenienti dalla Francia, ma anche da Austria e Slovenia. In mancanza di un normativa di riferimento al momento dell’iscrizione, a questi espositori Vinitaly aveva chiesto di sottoscrivere un’autocertificazione molto restrittiva sui metodi di produzione applicati anche in cantina, richieste in linea o addirittura più stringenti di quanto previsto dall’Ue. Appuntamento quindi a Verona dal 25 al 28 marzo (www.vinitaly.com) per scoprire un modo di fare vino “non convenzionale”.
Focus - Secondum Naturam, summit internazionale biodinamica
Da Bruxelles alla Sicilia, la viticoltura è sempre più green: nel giorno del disco verde Ue al biologico in etichetta, atteso dagli operatori da vent’anni, l’annuncio del congresso sulla biodinamica, “Secondum Naturam”, primo convegno internazionale su “Territorio, Alimentazione e Salute - verso l’Expo 2015”, di scena ad Agrigento dal 10 al 12 febbraio, in coincidenza col debutto del salone gastronomico “Territori in tour”, una tre giorni di vetrina e degustazioni dei prodotti nati da “territori autentici”.
“Non c’è verità se non quella contenuta nella terra e nella sua sfacciata variegata autenticità”, questo il leit motiv del confronto aperto a studiosi, medici, agronomi e professori universitari, con focus sulla biodiversità di Italia, Rwanda, e Bosnia Erzegovina. “L’idea - spiega il direttore tecnico Rita Mulas, insieme all’Associazione Ad Majora Natura e Cultura - è illustrare come una sana politica agronomica possa aiutare a preservare ed aumentare il valore delle diverse identità territoriali”. Protagonisti del salone enogastronomico saranno le Dop e le Igp, la birra artigianale e il cibo di strada della tradizione siciliana. “L’Idea e il Fare” e “l’Associazionismo in risposta alla crisi” saranno invece i temi trattati nei seminari dell’11 febbraio, giorno in cui i foodies e gli amanti della buona tavola, in omaggio alla “Sagra del mandorlo in fiore”, potranno scoprire il sapore con le eccellenze di Lazio, Lombardia, Sicilia e Sardegna.
Focus - Accordo Usa-Ue su certificazione “bio” in dirittura di arrivo
Dopo l’ok al “vino biologico”, potrebbe arrivare presto una nuova importante decisione in arrivo per il biologico nel suo complesso. Gli uffici del Commissario Europeo all’agricoltura, Dacian Ciolos, e i rappresentanti dell’amministrazione Usa, stanno finalizzando - secondo quanto si apprende a Bruxelles - un accordo bilaterale per il riconoscimento reciproco negli scambi di prodotti biologici. La sigla dell'accordo, salvo difficoltà dell'ultima ora, è attesa la prossima settimana. In questo modo, spiega un esperto Ue, si aprirebbe un mercato enorme - quello americano - per i produttori biologici europei, e viceversa. In concreto, Ue e Usa dovrebbero riconoscere l'equivalenza dei documenti che certificano i rispettivi prodotti biologici nei scambi commerciali. In questo modo, ad esempio, un produttore italiano di prodotti biologici potrebbe esportare sul mercato americano senza richiedere - come avviene ora - un secondo documento che certifichi la qualità bio e gli standard del prodotto.
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