Regione d’Italia con il vigneto più grande in assoluto (110.000 ettari, sui 637.000 del Belpaese), “giardino biologico” con oltre 32.297 ettari vitati certificati (sugli 83.643 di tutto il Paese, dati Sinab 2016), la Sicilia, “continente vinicolo” che esprime una biodiversità nel calice come poche altre, e che è sempre più tutelata dalle iniziative di tante cantine virtuose e con tanti progetti, come “Viva - La sostenibilità nella viticoltura in Italia”, unico tra i tanti dedicati alla sostenibilità della viticoltura del Belpaese promosso dal Ministero dell’Ambiente, di cui ormai è Regione capofila e pilota a livello nazionale, intreccio di grandi cantine e piccoli produttori, sempre più forte di una economia enoica in salute, anche grazie ad una Doc Sicilia che continua a crescere (+11,05% nel 2016 sul 2015, a quota 26,8 milioni di bottiglie) e ad una produzione di sempre maggiore qualità (il 70% delle produzioni rivendicate è Dop o Igp) che crea maggior valore aggiunto per il territorio e per i produttori, e anche sempre più lavoro (secondo Coldiretti la Doc Sicilia è la terza denominazione del vino italiano che genera più lavoro, con 16 milioni di giornate all’anno), e con il richiamo d’immagine del fenomeno Etna, sui cui tanti continuano ad investire, la terra di autori come Pirandello e Sciascia, di Verga e di Camilleri, di musicisti come Bellini, di registi come Tornatore, di pittori come Antonello da Messina e Guttuso, tra storia e paesaggi, tra sapori antichi e modernità, è pronta per “Sicilia en Primeur” n. 14, l’anteprima mondiale dei vini siciliani, firmata Assovini (78 aziende che, insieme fatturano 300 milioni di euro, e prevedono una crescita delle spedizioni del 6% anche nel 2017, www.assovinisicilia.it) e dedicata al meglio della nuova produzione dell’Isola (e, in particolare, della vendemmia 2016), in programma dal 25 al 29 aprile, a Catania, nella location unica del Parco di Radicepura a Giarre, tra l’Etna e il Mar Ionio (nato dal sogno di un uomo, Venerando Faro, che qui ha esaltato la sua esperienza storica nel campo del florovivaismo internazionale, su 5 ettari, con 3.000 specie di piante e una Banca dei Semi), e del “Radicepura Garden Festival”, primo evento internazionale sul Garden Design del Mediterraneo che coinvolge i protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura.
L’anteprima, che aprirà le porte a professionisti del settore ed a giornalisti di tutto il mondo (sono attesi oltre 150), vista anche la crescente propensione all’export dei vini dell’Isola, che vede in Usa (18,6%), Germania (16,7%), UK (9,4%), Svizzera, Svezia, Canada, Francia, Giappone, Cina, Russia. Usa e Cina i Paesi paesi dove l’esportazione è in crescita, punterà su valori etici e sostenibili, sottolineando l’importanza di una viticoltura green, attenta a salvaguardare la biodiversità e a limitare gli impatti sull’ambiente, tra una degustazione e l’altra di più di 300 etichette presentate da oltre 50 cantine, camminando tra giardini site-specific realizzati da garden designer di fama internazionale.
“La salvaguardia dell’ambiente e la tutela del territorio sono tematiche sempre più fondamentali per la viticoltura e in special modo per le aziende di Assovini Sicilia, unite nel realizzare giorno dopo giorno un percorso all’insegna della sostenibilità - spiega Francesco Ferreri, presidente Assovini Sicilia - per questo, poter organizzare il nostro evento sullo sfondo del Radicepura Garden Festival è un’opportunità irrinunciabile che ci permette di dare un volto green alla nostra Associazione e trasmettere valori di responsabilità ambientale su scala internazionale”. L’anteprima sarà un’occasione per incontrare le principali aziende siciliane, ma anche un momento esclusivo per scoprire la ricchezza gastronomica, paesaggistica e culturale di un’isola che vanta una biodiversità unica al mondo.
“Sicilia en Primeur” darà anche il benvenuto a tutti i wine lovers in uno speciale evento aperto al pubblico, il 29 aprile, per portarli alla scoperta della cultura vitivinicola dell’isola siciliana, una Regione dalla tradizione vinicola tra le più antiche del mondo, e dove tante aziende, grazie ad una apertura mentale alle contaminazione propria di tutte le terre di frontiera e di mare, ma anche con tanta ricerca, hanno saputo esaltare al massimo le espressioni di grandi vitigni internazionali, come lo Chardonnay o il Merlot, il Syrah o i diversi Cabernet, affianco delle più importanti varietà autoctone, dal Nero d’Avola a Grillo, dal Catarratto al Nerello Mascalese, dal Perricone allo Zibibbo, dal Frappato al Carricante ... .
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