"Il vino sta sempre più assumendo quale elemento di traino per lo sviluppo dei nuovi modelli turistici, basati sull'integrazione tra fruizione ottimale delle risorse ambientali, delle bellezze paesaggistiche, dell'arte e dei beni culturali, e apprezzamento delle tradizioni enogastronomiche locali. Questa integrazione potrà favorire, se adeguatamente supportata da interventi mirati all'infrastrutturazione turistica e alla promozione/pubblicizzazione delle aree di produzione vinicola, lo sviluppo di quelle nuove forme di turismo che hanno riscosso un favore sempre più ampio negli ultimi anni": è questa, in sintesi, la tendenza del sondaggio 2001 "Gli italiani ed il turismo del vino", realizzato su un campione rappresentativo (1600 casi) dal professor Fabio Taiti, presidente del Censis Servizi, che conferma le analisi di questi anni, e cioè che "i distretti del vino sono dei magneti dei nuovi turismi".
Il sondaggio del Censis dimostra insomma "l'aumentato interesse dimostrato negli ultimi anni da alcune fasce di consumatori (soprattutto giovani, dai 18 ai 35 anni) nei confronti del vino quale prodotto di qualità, strettamente legato all'ambiente e alla storia delle aree di produzione; vino che svolge sempre più un ruolo di traino nei confronti dello sviluppo turistico di queste aree. La selezione di cantine ed enoteche da visitare periodicamente resta, nella media del campione, un fenomeno elitario; più diffusa risulta essere, invece, la partecipazione a fiere, feste, manifestazioni ed eventi legati al mondo del vino, soprattutto nelle regioni del Centro Italia e nelle classi di età più giovani”.
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