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"TRE STELLE" PER IL BRUNELLO 2000. IN COMMERCIO IL BRUNELLO '96 E LA STRAORDINARIA RISERVA '95

Italia
Il vignettista Emilio Giannelli ha così esemplificato la vendemmia a tre stelle del Brunello di Montalcino 2000

Dopo scrupolose valutazioni chimico-fisiche ed organolettiche e considerazioni relative all’andamento meteorologico dell’annata passata, da parte di una speciale commissione composta da 18 “grandi” enologi, il Consorzio del Brunello di Montalcino ha fissato il "rating" della vendemmia 2000: “tre stelle” (la classificazione va da 1 a 5 stelle). Il 2000 sarà insomma buono, ma non eccezionale. "L’ultima vendemmia darà insomma minori soddisfazioni ai produttori, soprattutto rispetto alle ultime (1997, 1998, 1999): il Brunello 2000 - commenta il presidente del Consorzio del Brunello Filippo Fanti - sarà potente, robusto, alcolico, ma con un minor equilibrio generale ed indice di morbidezza meno elevato del solito. Quantità sotto la media del 10/15%, frutto del particolare andamento stagionale”.

“Nella media, il Brunello 2000 è da tre stelle - ha spiegato l’enologo Paolo Vagaggini, a nome del Consorzio illustrando i dati tecnici della vendemmia passata - ma in alcune aree sarà straordinario: la vendemmia 2000, del resto, è stata “a macchia di leopardo”, con picchi di qualità altissima. La pioggia è stata distribuita male, anche se è sostanzialmente sui numeri delle vendemmie migliori (nel 2000, 699 millimetri e nel decennio '90/'99 è stata di 659 millimetri). I vigneti, insomma, si sono trovati in stress idrico e le uve si sono sovraccaricate. I viticoltori hanno dovuto vendemmiarle presto, senza aspettare la completa maturità fenolica. I vigneti più freschi hanno invece avuto maturazioni eccezionali. Lì, la qualità sarà elevatissima”.

Un gesto di serietà del Consorzio di Montalcino, dunque, nell'assegnazione delle stelle, che è alla base del resto - aggiunge il presidente del Consorzio, Filippo Baldassarre Fanti - di "Benvenuto Brunello", ovvero stabilire la qualità in stelle dell’ultima annata proprio per dare un’indicazione-consiglio a tutti i produttori di mettere in commercio poco Brunello nelle annate più difficili (oltre che di effettuare una forte selezione qualitativa) e di commercializzare invece più Brunello nelle annate migliori”. Ed a ricordo di questa “buona ma non eccezionale” vendemmia 2000 (sulle migliori tavole del mondo nel 2005), il Consorzio del Brunello ha dato l’incarico di dipingere, come ogni anno, la formella di ceramica ad un famoso personaggio: quest’anno è stata la volta del vignettista del “Corriere della Sera”, Emilio Giannelli.

L’opera di Giannelli, dunque, è andata ad aggiungersi alle altre già apposte sulle mura del duecentesco palazzo comunale, realizzate, fra gli altri, dall’artista Sandro Chia, dal fotografo Oliviero Toscani, dalla campionessa di sci Deborah Compagnoni, dallo stilista Ottavio Missoni, dal designer Giorgetto Giugiaro. Il vignettista Emilio Giannelli ha voluto mettere in rilievo che “il grande vino e la giocondità sono parenti stretti: la Gioconda ed il Brunello, due capolavori di fama mondiale che stanno bene insieme. Una “Gioconda”, quindi, con l’acquolina in bocca, che si è spostata dalle colline fiorentine alle colline di Montalcino, allietata da filari di viti. Il suo umore è alle stelle e sono ovviamente quelle della annata delle bottiglie che tiene in mano; l’espansione è quella di un gradimento che supera forse anche le stelle attribuite (tre su cinque). L’augurio di Giannelli è insomma di una giocondità per tutti, per chi lo beve e per chi lo vende”.
Ma, con Benvenuto Brunello, a Montalcino, oltre al giudizio sull’ultima vendemmia, si è voluto anche creare una sorta di “road show” delle annate che stanno uscendo in tutti i mercati del mondo, in particolare del Brunello di Montalcino Riserva ’95 e del Brunello ’96: "in particolare, la Riserva ’95 è un vino potente ed equilibrato, allo stesso tempo: ha il giusto equilibrio tra la forza dei tannini e la morbidezza data da tutti i componenti derivanti dall’uva e dal lungo periodo d’affinamento subito. Una Riserva davvero all’altezza della più classica tradizione (che potrà, con il passare degli anni, evolversi in bottiglia ed essere conservato anche per scandire i più importanti eventi gioiosi della vita): colore rosso rubino intenso; profumo intenso, persistente, ampio ed etereo; vi si riconoscono sentori di sottobosco, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composita, legno aromatico; gusto elegante ed armonico, asciutto con lunga persistenza”.


L' "OSCAR DEL BRUNELLO" ALL'ENOTECA LONGO, AL RISTORANTE LA PERGOLA E ALL'OSTERIA OASIS

A Giovanni, Osvaldo e Paola Longo, proprietari dell’Enoteca Longo di Legnano, a Heinz Beck, famoso chef del Ristorante “La Pergola - Hotel Hilton” di Roma, alla famiglia Fischetti, titolare dell’Osteria “Oasis - Sapori Antichi” di Vallesaccarda (Avellino), i premi “Leccio d’Oro”, assegnati dal Consorzio del Brunello di Montalcino per l’evento internazionale “Benvenuto Brunello”. Il premio è un riconoscimento per un’enoteca, un ristorante ed un’osteria che si sono particolarmente distinti nella presentazione, nel servizio e nella diffusione del vino, ed in particolare del Brunello di Montalcino. La commissione del “Leccio d”Oro”, istituito nel 1994, è particolarmente qualificata ed è composta, oltre che dai dirigenti del Consorzio del Brunello, dai giornalisti e scrittori d’enogastronomia .

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