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1,2 milioni di alveari, 45.000 apicoltori di cui quasi 20.000 di professione, e un valore stimato dei prodotti, dal miele alla cera, di 150-170 milioni di euro: ecco l’apicoltura in Italia, riunita agli stati generali in Abruzzo (Vasto, 1-5 febbraio)

Non Solo Vino
L’apicoltura in Italia riunita agli stati generali in Abruzzo, a Vasto, 1 - 5 febbraio

Sono ben 1,2 milioni gli alveari allevati e sparsi nelle campagne italiane (2,5 milioni, per avere un’idea, sono quelli in tutti gli Stati Uniti), e dei 45.000 apicoltori censiti e operanti in Italia sono quasi 20.000 quelli che lo fanno non per diletto e autoconsumo, ma per immettere il loro miele e prodotti apistici sul mercato, con tutti i parametri di legge tra cui l’indispensabile partita Iva: fino ad oggi solo frutto di stime, ecco i dati dell’apicoltura in Italia dell’Unaapi-Unione Nazionale delle Associazioni Apicoltori Italiani, emersi dall’analisi della nuova Bda-Banca Dati degli Allevamenti, l’anagrafe nazionale apistica, che la confermano un settore dai numeri importanti per l’agricoltura in Italia, che vanta anche il record imbattibile delle 51 varietà di miele (su una media di 10-15 degli altri Paesi), censite dal Ministero delle Politiche Agricole, e di cui circa 30 monoflora. Il valore stimato dallo stesso Ministero per i prodotti dell’apicoltura italiana (miele, cera, propoli, polline, pappa reale, veleno d’api) è di 150-170 milioni di euro, ma non va dimenticato che il valore dell’attività di impollinazione che le api svolgono, consentendo alle piante coltivate di produrre cibo, corrisponde a 2 miliardi di euro. Ma, nonostante tutto il suo potenziale, la produzione italiana di miele quest’anno ha avuto la più pesante flessione degli ultimi 30 anni. A fare il punto con l’Unaapi, saranno gli stati generali dell’apicoltura italiana nel Congresso Aapi-Associazione Apicoltori Professionisti Italiani n. 33, che, dal 1 al 5 febbraio, chiama a raccolta l’apicoltura professionale italiana a Vasto (Chieti), con l’Associazione Apicoltori Professionisti d’Abruzzo e Conapi O.P. Abruzzo, Aiaar Associazione Allevatori Api Regine, l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria (Chieti), e Ami Ambasciatori dei Mieli Italiani, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole.
“I dati della nuova e importante anagrafe confermano, rafforzano e sanciscono definitivamente quanto sosteniamo da anni - spiega il presidente Unaapi Francesco Panella - quella degli apicoltori non è una dimensione dopolavoristica, siamo ben più che degli appassionati, siamo un settore produttivo vitale e indispensabile, parte attiva dell’agricoltura italiana. Senza api, senza apicoltori non c’è impollinazione. L’agricoltura tutta impari a diversamente rispettare api e apicoltura. Se la coltivazione non è compatibile con le api: non è sostenibile, distrugge fertilità e futuro. Un’altra agricoltura è possibile: le api ci indicano come farla”.
Scorrendo il programma, tra stagione apistica e andamento del mercato del miele, convivenza delle api con le monocolture agricole, la minaccia dei pesticidi e il grave fenomeno della moria delle api e dello spopolamento degli alveari, lotta alla varroa, climate change e nomadismo degli alveari, nuovi studi e scambio di know how tra esperti ed esperienze internazionali, dagli Usa all’Argentina, dalla Spagna alla Francia, passando per la Svizzera, si parlerà di inseminazione artificiale e selezione con Susan Cobey dell’Università di Washington, incidenza dell’estremizzazione climatica sull’allevamento apistico con Beniamino Abis del Max-Planck-Institute for Meteorology in Germania, di nutrizione proteica con l’esperienza di Gabriel Gómez e Pablo Berrondo della Cooperativa de Trabajo Apícola Pampero in Argentina, ma anche delle tematiche tecniche relative alla cera, della cristallizzazione dei mieli con Lucia Piana, della storica apicoltura italiana, dell’impatto delle specie aliene con l’endemicità del piccolo scarabeo degli alveari in Calabria, e del mercato italiano invaso da “mieli” asiatici di scarsa qualità, con rappresentanti istituzionali e tecnici dei Ministeri delle Politiche Agricole e della Salute.
“La piena collaborazione è decisiva per migliorare il mercato del miele e per aggiornare le strategie produttive - spiega il presidente Aapi, Claudio Cauda - il confronto internazionale che annualmente realizziamo è un importante momento di crescita e di confronto, in un mercato che è diventato mondiale. L’incontro tra produttori provenienti da tutta Italia è utile a favorire confronti, a cementare rapporti a stringere collaborazioni, il tutto in un clima sereno e informale”.
Accanto alle sessioni di lavoro, sono in programma anche visite aziendali alle maggiori realtà apistiche d’Abruzzo (691 apicoltori con 42.132 alveari, una produzione pari a circa 900 tonnellate annue e un giro di affari attorno ai 5 milioni di euro; fonte: Assessorato Agricoltura Regione Abruzzo), corsi di cucina in collaborazione con il prestigioso Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, approfondimenti e aggiornamenti normativi. Spazio, poi, anche alla commercializzazione, con un confronto con i principali confezionatori dei mieli italiani.

Info:
www.mieliditalia.it

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