“Sul fronte della lotta alla contraffazione e al falso “made in Italy” l’Italia ha un sistema di controlli riconosciuto tra i migliori in tutto il mondo. Un risultato possibile grazie agli uomini e alle donne dell’Icqrf e di tutti gli organismi di controlli che ogni giorno lavorano in modo capillare e con grande competenza e professionalità per rendere il nostro agroalimentare sempre più sicuro”. E’ con queste parole che il Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina ha commentato il report dell’attività operativa per il 2016 dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (Icqrf), che ha totalizzato 48.310 controlli, sia ispettivi che di analisi, su 53.427 prodotti: sono stati verificati 25.190 produttori e svolti 470 sequestri, per un controvalore di oltre 13 milioni di euro.
La maggior parte dei controlli (15.756) ha interessato il settore vitivinicolo: a seguire, con 6.957, oleario, lattiero caseario (5.290), ortofrutta (2.587), carne (2.108), cereali e derivati (2.103), conserve vegetali (1.423), sostanze zuccherine e integratori (1.521), miele (748), uova (639), bevande spiritose (560) e altri settori (2.363). In particolare, l’Ispettorato si è impegnato sul fronte della tutela degli oltre 800 prodotti Dop e Igp a livello internazionale e sul Web, dove sono stati effettuati quasi 400 interventi - grazie anche al rafforzamento della cooperazione con Alibaba ed eBay, e con un tasso di successo superiore al 98%. Per quanto riguarda la “palma” di prodotti più bisognoso di tutela, Parmigiano Reggiano e Prosecco la fanno da padroni, dentro e fuori il Web, con 53 e 255 interventi nei soli paesi europei nel corso del 2016 - e i famigerati “wine kit” che hanno generato 100 interventi dell’Ispettorato negli Usa.
Inoltre, allo scopo di semplificare ulteriormente le procedure per il sistema produttivo, è proseguita l’attuazione delle misure “Campolibero”, come la dematerializzazione dei registri di carico e scarico per vino, paste alimentari destinate all’esportazione, sostanze zuccherine, latte in polvere e burro, e nello scorso anno è diventato operativo anche il Registro Unico dei Controlli Ispettivi (Ruci), per facilitare il coordinamento tra gli organi di controllo. Un altro strumento introdotto da “Campolibero” è quello della diffida, cioè la possibilità per gli operatori di sanare senza spese le infrazioni punite solo con sanzione pecuniaria: uno strumento che, nel solo 2016, è stato utilizzato da più di 3.000 produttori, con un incremento del 27% e una riduzione rilevante di contenziosi e sanzioni, pur salvaguardando la regolarizzazione dei prodotti.
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