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“SCHIDIONE III MILLENNIO”, IL VINO DEI RECORD

Da secoli il nome della sua famiglia è legato alla storia del Brunello di Montalcino (le “Riserve” 1888, 1891, 1955 sono dei veri e propri “monumenti” nazionali, e logicamente fuori commercio). Ma, adesso Jacopo Biondi Santi, abbinando tradizione ed innovazione, si lancia nella sfida dei “Super Tuscans” con “Schidione - III Millennio” vendemmia ’97, una delle migliori del secolo: un vino da meditazione (“blend” di Sangiovese, Cabernet, Merlot, dai particolari metodi di lavorazione e di affinamento) nato per entrare subito nella storia dell’enologia d’Italia per l’alto pregio, per l’unicità e per il prezzo (che è di 1.500.000 lire), disponibile soltanto nelle migliori enoteche del mondo o da prenotare direttamente alla Jacopo Biondi Santi. Questa limitata selezione (13.987 magnum) nasce da particolari vigneti in Toscana e dalla straordinaria Tenuta di Castello di Montepò (X secolo), acquistata da Francesca e Jacopo Biondi Santi dalla famiglia del famoso scrittore inglese Graham Greene, nella campagna maremmana.

La qualità delle uve, il metodo di lavorazione particolarmente attento a rispettare ed a conservare le caratteristiche dei tre vitigni nell’eleganza e nella struttura generale del vino, la tecnica di affinamento e la qualità dei legni usati hanno reso possente lo “Schidione” affinandone il gusto, arricchendo i tannini di note di vaniglia e liquirizia e rendendolo persistente, equilibrato e di grande razza. Lo “Schidione”, che porta allusivamente il nome del lungo spiedo sottile su cui si cuociono selvaggina e cacciagione (uno dei suoi più naturali abbinamenti), è un “blend” di Sangiovese grosso di Toscana (40%), Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (20%) e nasce dalle uve attentamente selezionate in vigna, dalle quali si ricavano mosti che vengono poi fatti fermentare separatamente in barriques francesi di legni diversi ed in esse i rispettivi vini restano, sempre divisi, ad affinarsi per 18 mesi; si pratica poi il blending per 6 mesi in tini di acciaio inox, e quindi, si procede all’imbottigliamento e all’affinamento per 6 mesi. “Lo Schidione, un rosso molto longevo e capace di durare oltre 50 anni, l’ho creato - spiega Jacopo Biondi Santi - con la precisa intenzione di ottenere un prodotto di grandissima personalità. L’estremo equilibrio delle sue componenti organolettiche lo rende adatto al lungo invecchiamento, come l’eleganza dei suoi profumi e la sua rotondità lo rende adattissimo ad essere degustato nel breve periodo. Con il tempo queste sue caratteristiche, già ricche di suggestioni, acquistano una particolare intensità ed eleganza con una personalità aristocratica e possente”.

Una bottiglia da record che avrà l’onore di essere “vestita” con un’etichetta in oro 23 kts, interamente realizzata dagli abili artigiani aretini, punzonata individualmente, dipinta a mano con colori a smalto specifici per oro ed applicata su bottiglia con firma serigrafata. L’etichetta, una volta stappato il vino, potrà essere staccata, incollata sul certificato di proprietà, che accompagnerà la vendita di ogni bottiglia, e che verrà autografato dal primo proprietario e da tutti i successivi, sarà numerato e conterrà informazioni sull’andamento della vendemmia ‘97.


Di grande fascino ed unicità il certificato di autenticità dello “Schidione - III Millennio”, che prevede la comunicazione da parte dell’acquirente alla Jacopo Biondi Santi sia dei cambi di proprietà che dell’eventuale stappatura e la ricolmatura, cioè un’“expertise” che allunga la vita del vino. Quest’ultima operazione, in particolare, permette ogni 20 anni (età media di un sughero di grande qualità) di riempire con lo stesso vino (e della stessa annata) le bottiglie che hanno perso massa, sostituendo il tappo: dopo l’esame visivo, olfattivo e gustativo da parte di un componente della famiglia Biondi Santi, sarà eseguita l’eventuale ricolmatura della bottiglia prelevando il vino dalla riserva personale di “Schidione - III Millennio” ’97, conservata in stato ottimale nelle cantine di proprietà Biondi Santi. La successiva ritappatura con sugheri nuovi e l’apposizione del nuovo sigillo sulla bottiglia, alla presenza di un notaio, certificheranno il corretto stato di conservazione del vino. Lo stesso rito (e mito) che ha reso incomparabile il Brunello di Montalcino Biondi Santi. “Un vino che è stato pensato - conclude Jacopo Biondi Santi - in particolare per i canali di vendita che dispongono mediamente di ottima cultura enologica, come quello delle enoteche e della ristorazione. Ma, di sicuro, “Schidione” farà la felicità anche di tanti collezionisti. Collezionismo, appunto: per il momento un segmento di consumatori-appassionati che rappresenta una tipologia trascurabile da un punto di vista del fatturato, ma molto interessante per le prospettive di sviluppo. In futuro, infatti, ho intenzione di dedicare ai collezionisti un vero e proprio club, tramite il quale sarà possibile restare costantemente informati sulle ultime novità dell’azienda e ricevere per corrispondenza a domicilio bottiglie esclusive”.

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