Il vino italiano ha buone opportunità per sfondare sul mercato svedese. Secondo una ricerca di mercato condotta dall’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), infatti, in Svezia cresce l’interesse per i prodotti vinicoli “made in Italy” e l’ingresso del paese scandinavo nell’Ue ha accelerato il processo d’internazionalizzazione dell’offerta. Anche i consumi di vino, del resto, sono in aumento costante da 20 anni: nel 1995, ogni svedese ha bevuto 16 litri di vino, cioè il 95% in più rispetto al 1975. L’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), però, avverte che entrare nel mercato svedese è tutt’altro che facile: le vecchie barriere commerciali restano in vigore (anche se da prossimi anni dovrebbero cambiare), in quanto la Corte di giustizia europea non si è ancora pronunciata sulla liberalizzazione. Il sistema di concessione di licenze all’importazione è estremamente rigido e la vendita al dettaglio è in regime di monopolio. Unico distributore autorizzato a vendere al dettaglio è il Svstembolaget, una catena di supermercati che impone ai suoi fornitori duri test di ammissione. Ai produttori esteri, insomma, conviene partecipare alle principali manifestazioni di settore: Vinordic (Stoccolma, a metà novembre) e Wine & Spirits Expo (Goteborg, a metà settembre).
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