Gli aromi del vino, nel prossimo futuro, saranno quantificati dal “naso elettronico”. E’ questo l’ambizioso progetto (finanziato dall’Unione Europea) che la Fattoria dei Barbi di Montalcino sta portando avanti da alcuni anni con l’Università di Siena (Dipartimento di Scienza delle Terra e Facoltà di Ingegneria) ed il Centro di Tecnologie Fisiche di Madrid. Il progetto, frutto della collaborazione tra Università e Impresa, è il primo del genere in Italia sul vino e lo hanno battezzato “naso artificiale”, una sorta di “sommelier elettronico” che, una volta messo a punto, potrebbe anche permettere una quantificazione oggettiva degli aromi del vino. L’idea è di Stefano Cinelli Colombini e “la ricerca è adesso arrivata davvero ad un buon punto”, aggiunge. “Tutto il meccanismo - continua Stefano Cinelli Colombini - si basa sullo sviluppo di sensori a membrana per la rilevazione e la misurazione degli odori e dei profumi dei vini. Questa misurazione si dovrebbe ottenere tramite la quantificazione dei gas che si sprigionano da un bicchiere di vino e dovrebbe fornire una misurazione scientifica di ogni singolo componente necessario a dare un aroma percettibile. Il problema della percettibilità è fondamentale. Per raggiungere questa soglia basta una quantità minima di alcuni aromi, per altri è necessaria una quantità notevole e oggi sappiamo quasi solo come agire per incrementarli tutti in maniera uniforme”. E l’utilità della macchina ? “L’utilità si avrà soprattutto nella delicata fase della fermentazione. In poche parole, il “naso artificiale” ci metterà in grado di sbagliare sempre meno”.
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