Dopo i tre bicchieri per i vini e le tre forchette per i ristoranti, avremo anche le tre torri per valutare la qualità del territorio? L’ottima proposta, lanciata nei mesi scorsi dall’Associazione Nazionale delle Città del Vino, potrebbe tornare di grande attualità, per la necessità che c’è di creare una naturale e giusta distinzione tra i tanti territori del vino in Italia. Un territorio deve, insomma, guadagnarsi il riconoscimento che merita se coniuga bene tutela ambientale, risorse e sviluppo sostenibile: essere città-territorio del vino deve significare aderire ad un’impostazione di fondo, adottare strumenti urbanistici di tutela del territorio, puntare ad una riscoperta delle ruralità intesa come valore ma anche come occasione per nuove opportunità di sviluppo e lavoro.
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