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FRANCO BIONDI SANTI CHIEDE UN DISCIPLINARE AD HOC PER IL SUO BRUNELLO

Italia
Franco Biondi Santi

"Sono 4 anni che ho presentato al Ministero delle Politiche Agricole la richiesta della microzona per la Tenuta Il Greppo. Vorrei avere presto l'opportunità di un disciplinare ad hoc, sull'esperienza francese, per il mio Brunello di Montalcino. Del resto, la microzona del Greppo ha delle caratteristiche e delle differenze climatiche enormi rispetto ad altre zone di Montalcino, che porta quindi anche ad una diversa tipicità del Brunello: io non dico che il mio Brunello sia il migliore, dico che il mio Brunello ha una particolare e specifica tipicità". Così parla Franco Biondi Santi, il titolare della Tenuta "Il Greppo", dove a metà dell'Ottocento è nato il "grande rosso" di Montalcino. Franco Biondi Santi, intervistato da WineNews, spiega ancora: "nelle grandi vendemmie, il mio Brunello è molto longevo, anche 100 anni: del resto, le prove di sono. Gli altri Brunello, invece, sono vini bassi di acidità, molto alcolici e di colore forte. Sono insomma vini ugualmente buoni, ma diversi. E come tali devono essere considerati". Per Franco Biondi Santi, è insomma "assurdo parlare oggi, in presenza di oggettive differenze di tipicità, di un disciplinare unico per il Brunello di Montalcino". Il titolare della prestigiosa Tenuta Il Greppo propone quindi che ogni produttore certifichi e controlli sé stesso: "Montalcino è un territorio di vino d'eccellenza, ma è giusto, introdurre, disciplinari aziendali, o al massimo, microzone". Sarà possibile realizzare queste novità proposte da Franco Biondi Santi in Italia? E' difficile dirlo. Certo è, invece, che la tipicità del Brunello Biondi Santi ha forse permesso di far arrivare fino a nostri giorni, ancora splendidamente in forma, Riserve del 1888, del 1891, 1925, 1945, 1955 (unico vino italiano ad essere stato inserito nei 12 vini del Novecento dal "Wine Spectator"; dal 1 gennaio 2001, 8 milioni a bottiglia, ndr) … Prodotti straordinari, che Franco Biondi Santi dichiara "essere difficilmente cedibili". "Queste Riserve non servono certo a fare bilancio. Ma … se un collezionista di particolare passione ed interesse fosse interessato al 1891 (ne sono rimaste 6, ndr) chissà … sono bottiglie che hanno avuto la "ricolmatura" nel 1927, nel 1970 e nel 1985 ... Certo, deve avere buone disponibilità economiche … Le uniche, comunque, realmente invendibili sono quelle datate 1888, la testimonianza in bottiglia più vecchia della nostra maison". E dell'annata 2000, che giudizio dà Franco Biondi Santi? "L'ultima vendemmia darà una stupenda Riserva". E, detto da un viticultore, ormai rimasto quasi solo a non fare il Brunello di Montalcino nelle annate ritenute non buone (le Riserve, addirittura, vengono fatte solo nelle annate giudicate eccezionali, ndr), c'è da fidarsi.

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