02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

NUOVA BEFFA PER IL VALPOLICELLA: ANCORA ASSOCIATO ALL'ALCOLISMO

Eravamo stati buoni profeti quando avevamo previsto che la campagna del Ministero dei trasporti inglese contro la guida in stato di ubriachezza che aveva utilizzato il nome del noto vino veronese Valpolicella si sarebbe potuta diffondere anche in altri Paesi ! Non era una previsione difficile considerando, lo ripetiamo ancora, come oggi le battaglie di mercato si combattono spesso anche con randellate all’immagine dei prodotti concorrenti e non solo con seri investimenti sulla qualità. E quindi una "innocente" se non meritoria campagna contro la guida in stato di ubriachezza si è trasformata in un perfetto knock out ad una delle perle della nostra enologia.
La campagna pubblicitaria inglese era basata su manifesti giganti, apparsi su tutto il territorio del Regno Unito, che riportavano la frase:"L’anno scorso più di 90.000 persone sono state condannate per guida in stato di ebrezza" ed al centro utilizzavano il marchio Valpolicella, evidenziando la parola "police", facendo quindi riferimento alla polizia che controlla i guidatori.
Nel febbraio 2000, quindi, il Consorzio di tutela dei vini Valpolicella si era subito attivato, attraverso le vie legali, presso il Ministero dei Trasporti del Regno Unito per chiedere la rimozione immediata dei cartelloni che ledevano gravemente l’immagine del vino veronese. Il Ministero inglese riconobbe subito l’errore e dispose che tutti i cartelloni venissero rimossi e, con una lettera al Consorzio, le autorità britanniche confermarono che "per garantire che non esiste ulteriore offesa ai viticoltori della Valpolicella abbiamo rimosso tutti i poster dai siti acquistati e li abbiamo sostituiti con campagne alternative. Abbiamo inoltre dato istruzione alla società incaricata della distribuzione di distruggere i poster rimanenti". Parole che avevano convinto tutti che la cosa sarebbe finita qui.

E quando ormai tutti ci stavamo dimenticando dell’accaduto ecco riapparire, questa volta nelle strade di Dublino e nelle cittadine della Repubblica d’Irlanda, i soliti poster con la solita scritta. A questo punto è stata fortissima la reazione e il presidente del Consorzio di tutela dei vini Valpolicella, Emilio Pasqua di Biseglie, ha scritto una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio con la quale "chiede di comprendere l’amarezza e la costernazione che regna in noi e in tutti coloro che rappresentano la Valpolicella". "Il ripetersi di simili iniziative – prosegue Pasqua – costituisce una grave lesione dell’immagine e della cultura di una parte dell’Italia e lasciare che tutto ciò accada significa concorrere a minare il nostro patrimonio produttivo". Il presidente del Consorzio dei vini della Valpolicella ha, inoltre, chiesto un intervento decisivo e risolutivo da parte del Governo italiano.

Siamo, per il momento, ancora in attesa. Certo che sarebbe veramente grave non prendere sul serio una così grave aggressione ad un nostro prodotto proprio oggi, tra l’altro, che si continua a sottolineare l’importanza strategica delle produzioni tipiche di qualità.


Fabio Piccoli

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli