Il vino di Toscana è riuscito ad imporsi come uno dei miti contemporanei più forti del “made in Italy”: l’export, nel 2000, supererà, infatti, quota 900 miliardi, ovvero il 20% di quello italiano (con Germania e Usa come mercati leader ed il Giappone, con l’incremento relativo più alto: + 300 %). Ma questo straordinario successo del vino toscano (che ha un alto valore aggiunto), significa molto di più: è la “nuova economia del vino” che avanza e proietta i suoi benefici effetti verso altri settori chiave dell’economia (come l’intero complesso delle produzioni agroalimentari “tipiche”, il turismo, l’enoturismo-agriturismo e la gastronomia). Un fenomeno che sarà affrontato, per la prima volta nella sua consistente importanza, al convegno internazionale “Mitos: il mito del vino in Toscana”, il 7 e 8 dicembre a Siena: gli “uomini del vino” cercheranno insomma di progettare il futuro dell’enologia, partendo dal fatto che oggi rappresenta uno dei più potenti motori di sviluppo rurale in grado di veicolare l’intera offerta dei prodotti e servizi di qualità di un territorio (con importanti ricadute sul mercato del lavoro) e come il più nobile ambasciatore del celebre “Tuscan style”. Con un recente sondaggio, il Censis ha spiegato infatti che “negli orientamenti e nei comportamenti degli italiani verso il vino, l’immaginario prevale sul materiale: per 3 milioni d’italiani, il vino evoca ambienti, paesaggi e cultura locale, atmosfera di cantina e pregiate bottiglie; e l’enoturismo muove un volume d’affari ogni anno sempre più in crescita (la stima è di 3.500 miliardi). La Toscana, in una ipotetica classifica sui luoghi del vino in Italia, sempre secondo il Censis, è saldamente la prima regione (seguita dal Piemonte e dal Veneto); una tendenza che trova conferma anche in uno studio del “Wine Spectator”, dove la Toscana costituisce, subito dopo la California, la meta prescelta per il turista americano. E questa “nuova economia del vino” - che sarà analizzata dal gotha dell’enologia italiana (Antinori, Biondi Santi, Gaja, Incisa della Rocchetta, Tachis, Rivella) e da vip-appassionati di vino (gli artisti Sandro Chia e Fernando Botero, gli stilisti Chiara Boni, Elio Fiorucci, Stefano Ricci, la rockstar Gianna Nannini, il mitico macellaio Dario Cecchini di Panzano, fornitore della chianina di tutte le star di Hollywood) - produce effetti sempre più significativi anche sul mercato immobiliare, investimenti fondiari, campagne pubblicitarie, mercato editoriale, commercio e artigianato.
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