Ancora novità sulla vicenda che ha visto protagonista il nome del Valpolicella, il noto vino veronese, utilizzato, vergognosamente, in una campagna del Governo inglese contro la guida in stato di ubriachezza. Già nelle settimane scorse avevamo segnalato come i manifesti che erano stati rimossi, grazie le vibrate proteste del Consorzio di tutela del Valpolicella, dalle strade inglesi fossero finiti in quelle della Repubblica d’Irlanda.
Sul caso è intervenuto nuovamente l’Ufficio Ice di Londra che, attraverso una veloce indagine, ha appurato che si è trattato solo di poche affissioni e, con una lettera al presidente del Consorzio di tutela, Emilio Pasqua, ha voluto, quindi, ridimensionare l’accaduto.
Al di là del numero dei manifesti affissi, rimane il fatto che si tratta di operazioni estremamente gravi che ledono moltissimo l’immagine del prodotto italiano. Non ci si può accontentare, quindi, di qualche lettera di scuse e della rassicurazione generica che i manifesti verranno rimossi. Preoccupa anche il tono di “leggerezza” dell’Ufficio Ice di Londra che vuole ridimensionare un episodio comunque grave. Forse, in alcuni casi, si è più preoccupati a giustificare il proprio lavoro che a condannare determinati episodi. Servono, quindi, azioni più energiche e soprattutto è fondamentale un intervento del nostro Governo che ancora non si è espresso formalmente sul tema in questione.
Fabio Piccoli
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