"Vogliamo evitare "vino pazzo" per prendere provvedimenti": così il Ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio ha spiegato, a Bruxelles, al copresidente del gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo Paul Lannoye, la posizione dell'Italia che insisterà perchè venga accantonata "ogni decisione relativa alla commercializzazione dei materiali di moltiplicazione della vigna di origine transgenica".
La direttiva è inserita nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dei Quindici, in calendario il 29/30 gennaio prossimi.
L'Italia, che per due volte è riuscita ad evitare un voto facendo togliere l'argomento dalla discussione, ci proverà per una terza volta, chiedendo che "nessuna decisione venga assunta sulla vite transgenica, in virtù - ha spiegato il Pecoraro Scanio - delle conclusioni del vertice di Nizza che innova il principio di precauzione".
A Bruxelles, l'Italia non arriverà a mani vuote: "porteremo - ha detto Pecoraro Scanio - il parere scientifico che abbiamo chiesto ad un comitato di tre saggi, presieduto da Jean Bojazoglu, uno scienziato che presiede anche il comitato scientifico della Commissione Ue sui prodotti di origine". "Ho già avanzato formalmente al ministro Ue la richiesta di un nuovo rinvio sulla vite transgenica" ha aggiunto il ministro italiano, che si è detto fiducioso sulla possibilità di ottenere il sostegno di altri Paesi (anche se per il momento l'Italia è sola a sostenere questa tesi).
Pecoraro Scanio ha precisato di non contestare in generale le biotecnologie, "che nel settore della ricerca hanno un grande valore, ma di essere contrario alla loro applicazione in agricoltura". All'Italia va il sostegno dei soli parlamentari Verdi europei, che chiedono di continuare la moratoria per tutti i prodotti Ogm.
Per l'esecutivo Ue, invece, una regolamentazione è invece necessaria: "oggi non esiste alcuna regola, pertanto se un viticoltore volesse fare su un vitigno innesti provenienti da organismi geneticamente modificati (Ogm) potrebbe farlo senza sottostare ad alcun obbligo", ha replicato Beate Gminder, la portavoce del commissario ai consumatori David Byrne. "Se la proposta sarà approvata, domani un produttore che volesse fare questo tipo di innesti sarebbe obbligato a rispettare le restrizioni e gli obblighi previsti dalla nuova direttiva europea sugli Ogm, che sarà presentata a fine febbraio-marzo, e che tutela in modo prioritario i consumatori".
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