"In Australia è già nato Cabernet Sauvignon Ogm. L'Italia, dunque, rischia di farsi fregare dalla ricerca di altri Stati, se continua con questa battaglia dal sapore un po' oscurantista. Del resto, la genetica, altro non è, che l'evoluzione nelle mani dell'uomo; è l'uso che se ne fa a cui bisogna stare attenti. Insomma, chi oggi dice no all'Ogm ha già perso in partenza: tra 6/7 anni sarà realtà dappertutto". E' questo il pensiero di uno dei massimi scienzati italiani del vino, il professor Attilio Scienza dell'Università di Milano, che aggiunge "c'è una grande differenza tra la vite ed il mais, la soia ... Le catene metaboliche sono diversissime. La vite è una pianta con un metabolismo completamente diverso dalle altre: nella vite, l'aspetto delle proteine non esiste. Dunque, l'Ogm si può fare, non si corre nessun pericolo".
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