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ANCHE ANTINORI CREDE MOLTO NEL SUD

Italia
Renzo Cotarella, direttore generale dellla Antinori

Tra le numerose imprese vitivinicole che in questi anni hanno investito notevoli risorse nell’acquisizione di aziende nel Sud Italia, uno spazio particolare lo riveste anche la toscana Antinori che, soprattutto in Puglia, ha trovato una “vena” enologica dagli ampi margini di sfruttamento. Sono infatti due le aziende agricole che Antinori possiede in Puglia, una nella zona di Minervino Murge (Bari) e l’altra a San Pietro Vernotico (Brindisi). Nella prima azienda si stanno realizzando circa 100 ettari a vigneto, mentre nella seconda gli ettari in corso di realizzazione sono ben 300.

Ma perché questa espansione nel Mezzogiorno e soprattutto in Puglia? Lo spiega a WineNews, il direttore generale della Antinori, Renzo Cotarella: “semplicemente perché - ha spiegato Cotarella - la Puglia è la prima regione vinicola italiana con un volume prodotto di circa 11 milioni di ettolitri. Ma soprattutto ha delle potenzialità che poche altre regioni vinicole posseggono. Otre alla grande vocazione vinicola del territorio pugliese, in questa regioni si ha un interessantissimo quadro varietale, in particolare per i vini rossi, che ci consente di impostare un progetto di qualificazione e di crescita del prodotto che andremo a commercializzare”.

Nel 2000, la Antinori ha immesso sul mercato circa 160.000 bottiglie frutto delle sue aziende pugliesi, di cui oltre la metà sono state collocate all’estero. L’obiettivo è di moltiplicare entro pochi anni questo quantitativo. Ma la vera rivoluzione di questa “nouvel vogue” dell’enologia del Sud sta nel fatto che questi grandi marchi storici del vino italiano, a partire soprattutto da Antinori e Zonin, oggi vedono nella vitivinicoltura meridionale un importante bacino produttivo non più esclusivamente come fornitore di uve da dirottare nei propri stabilimenti, ma come alvei produttivi di vini di qualità. Antinori, quindi, commercializza il suo vino Igt Puglia, rosso e bianco, “Tormaresca”, come società autonoma “Vigneti del Sud”, mentre Zonin ha intenzione di utilizzare per i due rossi - che produrrà nelle sue due nuove aziende pugliesi “Palombara” e Monteverde” di circa 220 ettari a Torre S. Susanna e Oria (Brindisi) - l’etichetta Conti Martini-Carissimo, il nome dei precedenti proprietari dai quali il gruppo vicentino ha acquisito le aziende. E d’altro canto, quando si ha in mano vitigni specifici come Negramaro, o il Primitivo di Manduria o il Nero d’Avola, le potenzialità offerte dall’enologia del Sud del nostro Paese appaiono veramente interessanti soprattutto alla luce delle preoccupanti standardizzazioni e omogenizzazioni delle produzioni a livello mondiale.

Investire al Sud, quindi, oggi significa anche proporre vini più originali. E questo sembra sia stato ben percepito da una casa vinicola importante come Antinori presente nelle principali regioni enologiche italiane ma anche con aziende all’estero (California e Ungheria).

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