02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

"300 PIANTINE DI TOCAI ESPORTATE DALL'ISONTINO IN UNGHERIA NEL 1632": DA UN DOCUMENTO STORICO ANCORA UNA PROVA A SOSTEGNO DEI VIGNAIOLI FRIULANI SULL' "AFFAIRES TOCAI"

Ancora una prova a sostegno delle tesi dei viticoltori del Friuli Venezia Giulia sull'"affaire Tocai": "300 piantine di uve bianche chiamate "toccai" furono esportate, nel 1632, dall'Isontino per essere impiantate in Ungheria: è quanto si ricava da un documento scoperto nell'Archivio della famiglia Formentini di San Floriano del Collio (Gorizia). "Il documento - secondo l'assessore all'Agricoltura del Friuli Venezia Giulia, Aldo Ariis - può divenire "la punta di diamante nella battaglia che la Regione sta facendo in difesa del tocai friulano. Il documento è una scrittura privata nella quale si indica la dote assegnata ad Aurora Formentini, andata in sposa nel 1632 al conte ungherese Adam Batthyany. In tale dote, sono comprese 300 barbatelle di Tocai, a dimostrazione che non solo il Tocai friulano, quale vitigno autoctono, ha salde radici in Friuli, ma che addirittura quello coltivato in Ungheria, che peraltro si chiama Tokay, potrebbe derivare dalle viti nostrane, tanto che una delle varietà del prodotto ungherese si chiama Furmint,forse proprio dal nome Formentini". Il documento si affianca, inoltre, ad un foglio mappale del 1812 del catasto teresiano dal quale si ricava l'esistenza di un rio e di un crinale collinare posti tra gli attuali territori comunali di Mossa e di San Lorenzo Isontino, denominati Tocai.

La vicenda è nota: i produttori friulani, infatti, rischiano di non poter più utilizzare il nome "Tocai" che - secondo l'Unione Europea - dovrebbe indicare solo vini prodotti in Ungheria.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli