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CAPITANI D'IMPRESA STREGATI DALLA VIGNA: L'ULTIMO, IN ORDINE DI TEMPO, E' IL POTENTE PETROLIERE ALDO MARIA BRACHETTI PERETTI (API)

Corsi di degustazione, bottiglie centenarie, collezioni di etichette preziose e rare … non bastano più ! La nuova tendenza, che sembra adesso andare molto di moda nel mondo dell'impresa, è quella di darsi alla campagna e di produrre vino (gli antesignani sono stati sicuramente, negli anni Ottanta, l'editore del gruppo Class e giornalista Paolo Panerai, che ha investito in Chianti, e il ricchissimo imprenditore edile Vittorio Moretti, in Franciacorta).
Dopo tanti capitani d'impresa, nonché di manager della new economy - dal presidente di Confindustria D'Amato al presidente delle Generali Desiata, dal conte Paolo Marzotto al presidente della Ducati Energia di Bologna Guidalberto Guidi, dall'imprenditore farmaceutico Giuseppe Benanti - la Sifi è l'azienda leader nel segmento oftalmico - all'amministratore delegato di Montedison Enrico Bondi - oggi è il momento di un altro "numero uno" del mondo imprenditoriale italiano che inizia la sua avventura nel mondo del vino: è quello del conte Aldo Maria Brachetti Peretti, presidente della compagnia petrolifera API e per anni presidente dell'Unione Nazionale Petroli. Aldo Maria Brachetti Peretti, in quel di Tolentino (Macerata), sta pianificando, infatti, investimenti miliardari per la produzione di vini di qualità. Il famoso e potente petroliere - che fino adesso ha venduto le proprie uve di Verdicchio e Montepulciano d'Abruzzo, trebbiano, syrah, cabernet e merlot a diverse aziende nelle Marche - ha deciso, stando ai soliti rumors, sotto la consulenza di Vincenzo Melia, produttore di Sicilia (famoso per il "Ceuso") ed enologo dell'Istituto della Vite e del Vino della Sicilia, di produrre in proprio vini doc e di qualità nelle Marche (una passione condivisa anche dai due figli Ferdinando e Ugo).

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