“Si può anche andare verso una modifica del disciplinare di produzione, a patto che si arrivi, contemporaneamente, a dar vita alle “microzone” per valorizzare il terroir, per esaltare la tipicità del suolo e del microclima, come la “Tenuta Il Greppo” chiede da tempo. Non si possono mettere 24.000 ettari di territorio con altitudine variante da 0 a 621 metri sotto la stessa Docg. Diversificare per valorizzare la tipicità ma stando molto attenti alla qualità complessiva, sulla quale non si deve transigere”. E’ il pensiero dei Biondi Santi, la famiglia che a metà dell’Ottocento ha “inventato” il Brunello di Montalcino, uno dei vini italiani più conosciuti al mondo e simbolo del “made in Italy”, che, oggi, come tradizione, hanno condotto la “ricolmatura” (i Biondi Santi la fanno dal 1927) delle loro vecchie Riserve (il rito ha interessato oggi 218 bottiglie, dal 1945 al 1977, passando per la vendemmia 1955, unico vino italiano selezionato dal “Wine Spectator” tra le 12 bottiglie da mito del Novecento). La “ricolmatura” ha permesso ai possessori, anche in considerazione dell’alto valore delle storiche Riserve Biondi Santi, di controllare lo stato di conservazione del vino e del tappo per prolungare la vita del vino ancora per un altro quarto di secolo.
Il rito della “ricolmatura” del Brunello di Montalcino consiste nel riempire con lo stesso vino (e della stessa annata) le Riserve che hanno perso massa (in genere ogni 20 anni, cioè l’età media di un sughero di grandissima qualità), sostituendo il tappo: dopo l’esame visivo, olfattivo e gustativo, effettuato da Franco e Jacopo Biondi Santi, viene eseguita la “ricolmatura” della bottiglia, prelevando il vino dalla riserva personale conservata in stato ottimale nelle cantine della “Tenuta Il Greppo”. La successiva ritappatura, con sugheri nuovi marcati Biondi Santi, e l’apposizione del sigillo sulla bottiglia, alla presenza di un notaio, certificano il corretto stato di conservazione del vino. Le bottiglie di Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva che non risultano non idonee sono restituite ai possessori senza essere ricolmate e ritappate con sughero anonimo e senza capsula. Nelle “segrete” della Tenuta Il Greppo di Montalcino riposano, in condizioni ottimali, 2 bottiglie della Riserva 1888, 6 bottiglie della Riserva 1891, 3 bottiglie della Riserva 1925, 40 bottiglie della Riserva 1945, 803 bottiglie della Riserva 1955.
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