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A COLLOQUIO CON GIROLAMO STROZZI GUICCIARDINI, IL PRINCIPE DELLA STORICA FATTORIA DI CUSONA DI SAN GIMIGNANO, DOVE TRASCORRE LE VACANZE IL PREMIER BRITANNICO TONY BLAIR. I SUOI NUOVI ACQUISTI IN MAREMMA ED A BOLGHERI.

Tre brevi soggiorni estivi del premier britannico Tony Blair hanno fatto conoscere Cusona nel mondo più della sua storia millenaria, per la metà legata ai Guicciardini Strozzi e soprattutto alla Vernaccia di San Gimignano. Quest’estate, fresco di rielezione, il simpatico Blair non si sa ancora se tornerà con la propria famiglia nell’amata Toscana perché ai suoi connazionali ha chiesto non pochi sacrifici, compreso quello di limitare le vacanze all’estero. Ma chissà, forse all’ultimo momento il richiamo del fascino delle torri medievali e della Vernaccia … La fattoria di Cusona, la cui origine risale al 994 (anche se la struttura attuale è del XVI secolo), è una delle culle del celebre vino di San Gimignano, primo vino in assoluto ad ottenere la doc nel 1966 ed ancora oggi unico bianco a docg della Toscana. Zona altamente vocata alla vitivinicoltura, perché da qui già alla fine del ‘400 partivano fiaschi di Vernaccia per la tavola di Lorenzo il Magnifico, Cusona è dal ‘500 il “regno” della famiglia Guicciardini. Cinque secoli di storia e di tradizione legati all’agricoltura che le varie generazioni si sono passate di padre in figlio. Oggi è di proprietà dei fratelli conte Roberto Guicciardini e principe Girolamo Strozzi Guicciardini, il primo affermato regista teatrale, il secondo docente universitario. Ad occuparsi più direttamente della gestione aziendale è quest’ultimo, che molto si è adoperato per la sua ristrutturazione e per il rilancio della Vernaccia e degli altri vini del territorio, ricoprendo inoltre per molti anni la carica di presidente del consorzio dei produttori.

Ed a chi, meglio che a lui, chiedere un parere sulla situazione della Vernaccia, specie nel momento in cui la crisi dei vini bianchi perdura, seppure con qualche segnale di ripresa ? “In effetti sembra che la crisi si sia fermata, anche se per fortuna la Vernaccia va in controtendenza, visto che ultimamente registriamo un incremento della domanda. I motivi sono vari: principalmente le piccole dimensioni del territorio di produzione e la possibilità di avere un vino sempre sotto controllo, e poi la grande tipicità, perché il nostro vino si caratterizza dagli altri bianchi per la sua struttura e la sua personalità”. E le novità in vista per migliorare ulteriormente la qualità? “Penso che in futuro l’adeguamento tecnologico anche da parte delle piccole aziende porterà sicuramente ad un’evoluzione positiva”, spiega il principe. “D’altra parte, il disciplinare di produzione è stato recentemente modificato e prevede ora l’aggiunta di un 10% di vitigni a bacca bianca che possono dare una maggiore piacevolezza al prodotto a un primo contatto immediato. Continueremo, comunque, a produrre due-tre tipi di Vernaccia: quella tradizionale classica e quella leggermente “modernizzata”, con un gusto più internazionale; in più la “riserva”, con maturazione in barrique, che darà un prodotto più strutturato”. Oltre alla Vernaccia e al Chianti Colli Senesi, nel territorio sta avendo grande sviluppo la nuova doc San Gimignano, specie nel settore dei rossi, come pure i “supertuscans”.

Il principe Strozzi Guicciardini sottolinea poi, relativamente alla sua azienda, lo sviluppo che ha portato ad aggiungere a Cusona altre due proprietà in altre zone importanti della Toscana: Bolgheri e Maremma: “la nostra azienda ha una vasta gamma di vini, però è bene non fermarsi mai. Per questo ci stiamo indirizzando verso produzioni diverse dove poter sperimentare la nostra esperienza. Per il momento in quelle zone abbiamo piantato i primi vigneti, per cui occorreranno alcuni anni prima di poter assaggiare questi vini, tuttavia avendo già alcuni piccoli appezzamenti vitati in produzione già dal prossimo anno potremo mettere in commercio i primi vini di Bolgheri e del Monteregio di Massa Marittima”. Complessivamente la superficie coltivata a vigneto dell’azienda è di 100 ettari (75 a San Gimignano e il resto diviso tra Bolgheri e le altre due zone) con una produzione di 600.000 bottiglie (che diventeranno 900.000 una volta a regime). L’export incide per il 55%, grazie al fatto che la Vernaccia è più apprezzata all’estero (specie in Germania) che in Italia.

Agnese Pellucci

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