La storica griffe del Brunello di Montalcino, Biondi Santi, trionfa agli "Oscar del Vino", importante evento organizzato dall’Associazione Italiana Sommeliers con l’obiettivo di premiare le migliori produzioni ed i personaggi che hanno contribuito a rendere famoso il vino d’Italia nel mondo, come "migliore azienda vitivinicola" (a Cà del Bosco, nel 2000, a Castello Banfi, nel ‘99). I Biondi Santi, la storica famiglia che ha creato a metà Ottocento il Brunello di Montalcino uno dei miti del "made in Italy" nel mondo, si sono imposti, con la Tenuta Il Greppo, sull’emergente azienda campana dei Feudi di San Gregorio e sull’importante casa vinicola veneta Masi.
Nella Tenuta Il Greppo, premiata dall'Associazione Italiana Sommeliers soprattutto per la qualità dei vini e l'immagine del suo Brunello nel mondo, Franco Biondi Santi e suo figlio Jacopo producono annualmente 70.000 bottiglie. I Biondi Santi esportano il suo famoso e prestigioso vino in tutto il mondo e conservano in cantina una vasta gamma di annate del suo Brunello, a partire dal lontano 1888. Vino di lungo invecchiamento, il Brunello Biondi Santi, con il passare degli anni si evolve ed esprime straordinari profumi e sapori, sempre con vivacità e persistenza. Il giornalista-scrittore americano Burton Anderson ha più volte definito il Brunello Biondi Santi un "vino da meditazione: molto persistente che emana delicati profumi anche quando il bicchiere è stato svuotato. Profumi e sapori molto prolungati di incomparabile armonia. Un vino che va bevuto con attenzione in ambiente adatto, alla giusta temperatura e preparato al servizio in maniera adeguata".
Ma, accanto alla grande tradizione, la griffe Biondi Santi ha avuto un importante riconoscimento, nella "serata degli Oscar", anche per la creativa linea di vino che sta sperimentando, nella Tenuta del Castello di Montepò, in questi anni, Jacopo Biondi Santi (che, di recente, è stato rieletto chairman del “Wine Advisory Committee” dell’Italian Wine & Food Institute, con scopi di immagine dei vini e della gastronomia “made in Italy” negli Usa). Dal territorio di Scansano, Jacopo Biondi Santi crea solo cinque vini: la particolarissima selezione “Schidione '97 - Millennio”, lo “Schidione” (blend tra Sangiovese, Cabernet e Merlot maturato in barriques per 18 mesi), il “Montepaone” (un Cabernet in purezza affinato per 16 mesi in barriques), il “Sassoalloro” (un Sangiovese affinato per 14 mesi in barriques), il “Rivolo” (un Sauvignon blanc affinato in acciaio inossidabile). Ed è proprio con il “superTuscan” Schidione (la vendemnmia è il '95) che Jacopo Biondi Santi è entrato nelle tre nomination per il “miglior vino rosso” d'Italia (insieme al Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma ’95 di Gianni Masciarelli ed al piemontese Quorum ’98, un progetto di cooperazione Hastae condiviso da 6 aziende leader: Braida, Chiarlo, Coppo, Antinori/Prunotto, Vietti, Berta).
Alla serata degli Oscar hanno preso parte oltre duemila persone (tra operatori del settore e tanti appassionati) e tutto il gotha della produzione vitivinicola nazionale e molti personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo (Antonella Clerici, Elisabetta Gardini, Giuliana De Sio, GianMarco Tognazzi, Massimo Boldi, Albano Carrisi), lo chef Gianfranco Vissani, il presidente della Confagricoltura, la più importante organizzazione degli imprenditori agricoli italiani, Augusto Bocchini.
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