“Le Città del Vino si candidano autorevolmente a coordinare le strade del vino in collaborazione con le attività svolte dalle Regioni - afferma il presidente dell’organizzazione dei comuni del vino, Salvatore Lombardo - e propongono la nascita di coordinamenti regionali delle strade del vino, che potranno poi coordinarsi in un comitato nazionale, che dovrà poi relazionarsi con le Città del Vino e le altre istituzioni del turismo del vino, ovvero l’Ente Nazionale per il Turismo, l’Istituto per il Commercio Estero e il Movimento del Turismo del Vino. Lo spiega a WineNews il presidente dell’importante organizzazione dei comuni del vino, Salvatore Lombardo: “le Città del Vino sono in grado di garantire una corretta promozione attraverso gli appuntamenti istituzionali e le fiere enogastronomiche, di promuovere incontri e convegni con le Istituzioni che si occupano di promozione enoturistica per definire una strategia comune in favore dello sviluppo dei territori rurali e di elaborare programmi per corsi di formazione per operatori delle “strade del vino”. Del resto, le Città del Vino erano state le prime ad avanzare “l’idea-necessità di un tavolo di consultazione e coordinamento nazionale, con l’obiettivo di affrontare problemi istituzionali con il Ministero per le Politiche Agricole, le Regioni e le altre Istituzioni locali, su temi quali il controllo degli standard di qualità, la promozione, i finanziamenti, la segnaletica …. Di questo - conclude Lombardo - ci siamo fatti portatori organizzando in primo incontro a Roma il 25 gennaio, che sarà ripetuto nei primi giorni di ottobre sempre a Roma”.
Una risposta quella delle Città del Vino indiretta ai cosiddetti “Stati Generali” dell’enoturismo, in Piemonte, dove la neonata Associazione delle enoteche pubbliche e delle strade del vino si era proposta di fare da coordinamento al gruppo dei soggetti del turismo del vino, il business del vino dei prossimi anni: “sono le Città del Vino a svolgere da anni attività di promozione dei territori docg dell’enologia italiana, senza eludere la presenza di istituzioni che, ormai da anni, si occupano della tutela e dello sviluppo del territorio. In sostanza, si deve sapere quali sono le capacità progettuali e di erogazione effettiva di servizi alle strade del vino: un’altra associazione (il riferimento è chiaramente la neonata Associazione delle Enoteche Pubbliche e delle Strade del Vino) di fatto indebolisce tutto il movimento enoturistico italiano”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025