02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

LA BATTAGLIA DEL TOCAI: “PER L’ITALIA LA TUTELA DEL NOME E’ UN CASO EUROPEO”

Non è una battaglia vinta, ma neppure persa. La questione della tutela del nome Tocai - il bianco simbolo della vitienologia del Friuli Venezia Giulia - è stata rilanciata con forza dal Salone del Vino di Torino. L’Italia è infatti intenzionata a far diventare quello del Tocai un caso europeo. Come si sa in base a un accordo del ’94 l’Ungheria ha rivendicato per sé la denominazione Tokaj e l’Italia, a partire dal 2007, deve rinunciare ad usarla. Da un anno però il Friuli Venezia Giulia ha ingaggiato una querelle legale per far modificare quell’accordo. La dizione Tocai friulano designa il bianco più popolare di quel territorio che copre il 20% dell’intera produzione enologica del Friuli Venezia Giulia. La battaglia legale è diventata anche l’occasione per un’approfondita ricerca storica e ormai - come ha affermato Stefano Cosma autore di un saggio sulle origini del Tocai - è “acclarato che il nome Tocai era usato in Friuli ben prima che in Ungheria. Si sa anche che la nobildonna goriziana Aurora Formentini portò in dote al suo sposo ungherese 300 barbatelle di vite e che ancora oggi uno dei tipi di uva con cui è prodotto il Tokaj ungherese è detto “furmint” proprio in ricordo di quella donazione”. Da parte sua Anna Toro (Ente di sviluppo agricolo regionale - Ersa) ha poi aggiunto: “ci sono enormi possibilità di mantenere il nome Tocai friulano. Il ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno è pronto a porre il caso in sede di accordi per l’ingresso definitivo nell’Unione europea dell’Ungheria”. “Ed in base hai regolamenti comunitari - ha spiegato il professor Fausto Capelli docente all’Università di Milano di diritto internazionale e difensore legale del Tocai friulano - l’Italia può opporsi all’ingresso dell’Ungheria nell’Unione Europea, previsto per il 2003, se non si trova un accordo sulla denominazione Tocai. Ci sono i presupposti storici, giuridici, oggettivi, poiché i due vini il Tocai friulano e il Tokaj magiaro sono diversi, e anche politici per riaprire il caso con ottime prospettive di ottenere soddisfazione. A quel che ci risulta - ha concluso il professor Capelli - la presidenza belga di turno dell’Unione Europea ha mostrato grande interesse per le motivazioni italiane”. Il prossimo round di questa querelle è fissato al primo vertice europeo dei ministri agricoli.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli