Nonostante che il Governo, per il momento, abbia deciso di non seguire nuove soluzioni per dotare i comuni di maggiori risorse al fine di mantenere alta la qualità del proprio territorio, mediante la leva della fiscalità locale, le Città del Vino rilanciano "le proposte di dare la facoltà ai sindaci di estendere l’applicazione dell’Ici anche alle abitazioni rurali, di istituire una “tassa di soggiorno” aggiuntiva da applicare al numero di presenze nelle strutture ricettive e di poter scegliere se applicare l’addizionale Irpef (già istituita) o l’addizionale Irpeg".
"Su questo tema - spiega il presidente delle Città del Vino Paolo Saturnini - che affronta non solo la questione della vitivinicoltura, ma anche e soprattutto la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione dei territori del vino, abbiamo chiesto un incontro ufficiale con i ministri Giulio Tremonti ed Umberto Bossi ed i presidenti delle commissioni finanze e bilancio di Camera e Senato (Giorgio La Malfa, Giancarlo Giorgetti, Riccardo Pedrizzi, Antonio Azzolini) per discutere delle problematiche di ordine finanziario e fiscale che si pongono nelle Città del Vino in ordine alla gestione del fenomeno turistico". "In quella sede - continua Saturnini - vogliamo illustrare direttamente le proposte che l’Associazione caldeggia anche in relazione al processo di riforma federalista dello Stato in atto nel nostro Paese. Il turismo enogastronomico è indubbiamente una grande risorsa ed una grande opportunità, ma spesso, nelle piccole città, presenta anche aspetti di criticità non più sopportabili da parte di comuni i cui bilanci “tarati” unicamente sul numero degli abitanti. Per questo motivo, le Città del Vino (432 comuni di tutta Italia) ritengono opportuno l’estensione dell’Ici anche alle abitazioni rurali per produrre un’entrata considerevole per le amministrazioni comunali, ottenendo, tra l’altro, una maggiore equità fiscale. Il ripristino di una tassa di soggiorno porterebbe nuove ed importanti risorse per i bilanci comunali senza andare ad un appesantimento della pressione fiscale sui cittadini in quanto, trattandosi di una “tassa di soggiorno” aggiuntiva, verrà pagata dai turisti stessi. In ciascun caso non vi sarà alcun aggravio per il bilancio dello Stato".
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025