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NEL VIGNETO ARRIVANO LE SUORE E IN CANTINA SI PRODUCE VINO E SOLIDARIETÀ

Pregano ma lavorano anche nella vigna. Le suore Figlie del Sacro Cuore Evarestiane, una famiglia religiosa fondata nel 1915, hanno riproposto in chiave enologica il motto benedettino “ora et labora”. In Sardegna, a 20 chilometri da Oristano, in una località che si anima solo d’estate, 5 suore aiutate dai ragazzi della comunità e da qualche volontario, curano e coltivano 12 ettari di vigneti. Circa 40.000 litri di vino prodotti che permettono di tener in piedi la casa di accoglienza, la colonia estiva e il convento svolgendo anche un ruolo educativo per i ragazzi con problemi di socializzazione. L’azienda vitivinicola ha cominciato a prendere forma in modo graduale negli anni Ottanta: dalla produzione di vino sfuso si è passati all’imbottigliamento, dal solo vitigno Vernaccia ad una pluralità di vitigni. Il vino Evaristiano viene apprezzato da alcuni turisti di Trento che, per primi, lo fanno conoscere fuori dalla Sardegna; il vino piace ma soprattutto piace l’idea di una vigna dove si produce vino e solidarietà. Così alcuni benefattori aiutano anche la ristrutturazione e l’ampliamento delle cantine e i vini Evaristiani vengono commercializzati direttamente dalle suorine del convento, prima solo attraverso fiere locali, poi anche con rassegne nazionali. Bianco, rosso ed anche uno spumante brut, queste le produzioni della particolare azienda agricola dove il vino è diventato anche uno strumento pastorale.

Mariangela Galgani

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