Boom nel 2001 per il vino “made in Italy”: il settore vinicolo ha archiviato lo scorso anno con un attivo della bilancia commerciale pari a 2,4 miliardi di euro, il 7,5% in più sul 2000. Lo comunica l’Ismea, sottolineando che “le esportazioni sono aumentate, in termini di valore, del 6% per un totale di 2,6 miliardi di euro, e sono diminuite del 17,4% in termini di volume (15,6 milioni di ettolitri). A trainare il settore vinicolo sono i prodotti di qualità: le doc e docg hanno guadagnato il 2,2% (per un totale di 4,7 milioni di ettolitri) a fronte del -18,4% dei vini da tavola (9 milioni di ettolitri contro gli 11 milioni di ettolitri del 2000). La battuta d’arresto dei vini da tavola è stata determinata, in gran parte, dagli sfusi, scesi a 5,9 milioni di ettolitri dagli 8,1 milioni del 2000 (-27%). Positivo, al contrario, il trend dei confezionati (+5,4%), sia per quanto riguarda quelli doc (+3%) che per il prodotto da tavola (+9,1%). Spumanti e frizzanti chiudono il 2001 con incrementi all'estero del 9,8% e del 13,4%.La Germania si conferma, nel 2001, il maggior cliente dell’Italia, nonostante gli acquisti siano scesi del 10,6%. Buono l'andamento delle esportazioni negli Usa, +9,7% in volume e +12,5% in valore. Incrementi, inoltre, anche per le vendite in Regno Unito, Spagna, Svizzera e Giappone; in Francia si è avuto un brusco calo, -32,5% sul 2000.
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