Crescita record delle richieste di spumante italiano all’estero con il valore delle esportazioni che nel 2005 aumenta del 7,3% e raggiunge 262 milioni di euro, per una quantità equivalente a oltre 115 milioni di bottiglie (+6,7%). Lo afferma la Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Ismea-Istat, dalle quali emerge anche un exploit nelle vendite di bollicine italiane in Francia dove è destinato il 6% del prodotto con la domanda che è cresciuta di ben il 24% in valore, nonostante la forte concorrenza del locale champagne.
Ma ad apprezzare lo spumante made in Italy - sottolinea la Coldiretti - è soprattutto la Germania, principale cliente dell’Italia, con una quota di mercato in valore del 21% che, peraltro, è progredita del 7% sul 2004. Al secondo posto nella graduatoria degli acquirenti si sono posizionati gli Stati Uniti, che hanno assorbito il 17% delle vendite italiane all’estero, ma con una performance negativa dimostrata dal calo del 4%, mentre - continua la Coldiretti - il terzo mercato di destinazione, con una quota dell’8% in valore, è risultato nel 2005 il Regno Unito.
Il successo dello spumante Italiano in Germania - riferisce la Coldiretti - è confermato da uno studio eseguito dal settimanale Focus per Messe ProWein, la fiera del vino di Duesseldorf, dal quale emerge che sono 8,5 milioni i tedeschi che preferiscono il Prosecco quando si tratta di brindare o di festeggiare un qualche avvenimento, mentre a far ricorso allo champagne nelle stesse occasioni sono solo 3 milioni scarsi di persone.
Un clamoroso sorpasso che ha relegato lo Champagne francese al posto d'onore e ha assicurato alle bollicine italiane il primato di preferenza in Germania. La vittoria degli spumanti italiani si conferma anche a livello nazionale dove, nel 2005, secondo un’analisi Ismea Ac Nielsen, le famiglie hanno speso 232 milioni di euro per acquistare l’equivalente di quasi 56 milioni di bottiglie, con un aumento in valore del 2%.
Dall’analisi dei dati relativi al 2005 - conclude la Coldiretti - si conferma la preferenza degli italiani per gli spumanti dolci, che incidono sul consumo complessivo per il 59% in quantità, mentre quelli ottenuti con Metodo Classico, pur rappresentando solo l’8% dei consumi complessivi, hanno messo a segno un +13% su base annua e lo champagne rappresenta solo il 2,4% delle bottiglie acquistate dagli italiani.
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