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NUOVO CAPITOLO NELLA VICENDA TOCAI, DOPO AVER PERSO BATTAGLIA EUROPEA A RISCHIO ANCHE LA DENOMINAZIONE ALTERNATIVA "FRIULANO". L'ODISSEA DI UNO DEI VINI PIU' APPREZZATI D'ITALIA ... IL PRESIDENTE ILLY AVANZA NUOVA IPOTESI: "BLANC FURLAN"

Strada sempre più in salita per il Tocai: dopo aver perso la battaglia con l'Ungheria adesso a rischio anche la denominazione alternativa di "friulano". Un'odissea che non sembra volersi davvero concludere per uno dei vini più rinomati e apprezzati del nord est italiano che conta oltre 1500 ettari di vigneti. Gli ultimi problemi sarebbero legati alla registrazione dei disciplinari dell'ex-Tocai che deve presentarsi ai mercati con un altro nome dal prossimo gennaio 2007, così come previsto da una sentenza della seconda corte di giustizia delle Comunità Europee.

Come spiegato dall'assessore regionale all'agricoltura Enzo Marsilio, che, in questi giorni, dovrebbe incontrare il responsabile del Ministero dell'Agricoltura Giuseppe Ambrosio per discutere la questione, "stiamo facendo un test sui mercati per capire il gradimento del nuovo nome e al tempo stesso stiamo facendo alcune verifiche di controllo legate ai disciplinari".

Il nome friulano infatti è già contenuto in altre denominazioni, come il Verduzzo friulano, e l'introduzione dell'aggettivo per l'ex Tocai nazionale potrebbe comportare il rischio di dover metter mano anche ad altri disciplinari della regione. Eppure il termine friulano potrebbe rappresentare un utile scorciatoia in termine di tempistica nella registrazione all'albo delle varietà nazionali. Un iter che solitamente richiede un anno di tempo ma che potrebbe essere notevolmente ridotto dato che il termine friulano è già presente nell'attuale registrazione del Tocai. Si tratterebbe allora di una semplice modifica e non di una nuova registrazione ex novo.

In attesa che la matassa si sbrogli e la vicenda abbia un esito, l'assessorato all'agricoltura e i produttori friulani hanno comunque deciso di portare avanti una campagna promozionale per il nuovo nome, del valore di 5 milioni di euro per tre anni. A riaccendere le speranze per il Tocai ci ha comunque pensato in questi giorni il presidente del Friuli Riccardo Illy proponendo in alternativa l'uso di "blanc furlan". Una proposta, secondo Josef Parente, direttore generale Ersa, che spetta "ai produttori che meglio di tutti hanno la percezione di ciò che richiede il mercato. Devo confessare - ha aggiunto - che fra le due alternative "friulano" e "blanc furlan", quest'ultimo nome mi sembra più adatto ad un vino che si può considerare un autoctono usando una lingua autoctona. In questo modo, infatti, si ha la percezione che si tratta di un vino bianco e che è un vino friulano, prodotto in quantità di non più di 3 milioni di bottiglie. Questa è da sola una buona motivazione che fa di un prodotto autoctono un prodotto di nicchia. Per contro il nome "friulano" mi sembra non ispiri unicità ma appare anonimo e povero di fantasia".

Dello stesso avviso anche Gianni Menotti, direttore dell'azienda agricola Villa Russiz: "siamo giunti ormai alla decisione finale sul futuro nome del nostro Tocai Friulano anche se abbiamo ancora una piccola possibilità affinché il nome originale resti. Credo però che la proposta del Governatore Illy di chiamarlo "Blanc Furlan" sia estremamente interessante anche perché racchiude un po' la storia della nostra terra vocata ai grandi Vini Bianchi del mondo. Per di più qualcuno lo chiamerà anche solo "Blanc" che è facile da pronunciare in tutte le lingue del mondo. Ottima idea, ne sono certo".

Sempre da Villa Russiz, il presidente dell'Istituto Cerruti, Silvano Stefanutti, rispetto le perplessità di Illy nei confronti del nome sostitutivo "Friulano 2" aggiunge in primis va riconosciuto il merito di analizzare e far emergere la latente insoddisfazione che tra i produttori e gli addetti ai lavori si stava diffondendo sull'uso della terminologia Friulano.

All'economia vitivinicola del Friuli serve una risposta immediata - ha concluso Stefanutti - Blanc Furlan sono convinto sarà gradito da molti perché rappresenta l'esegesi della nostra unicità e tradizione".

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