Ischia è uno di quei territori in cui l'espressione «viticoltura eroica», un po' abusata e troppo spesso affibbiata a sproposito, una volta tanto calza a pennello. Per capire, si vada ad osservare la pendenza di questi vigneti. E si ricordi «Angeli matti», l'etichetta che uno come Gino Veronelli appiccicava con affetto sulla schiena dei viticoltori ischitani che su queste giaciture terrazzate la schiena se la spezzano davvero per imbottigliare bianchi e rossi di qualità.
Succederà il 20 maggio nelle cantine Pietratorcia (la regia è del Seminario Veronelli, tel. 035/249961, info@seminarioveronelli.com), feudo di 6 ettari di vigneti reimpiantati e gestiti dalle tre famiglie locali Iacono, Regine e Verde con l'aiuto dei tecnici trentini dell'Istituto di San Michele all'Adige, festeggia 10 anni dalla prima vendemmia.
La ricorrenza sarà celebrata in un incontro cui parteciperanno Ambrogio e Francesco Iacono, Attilio Scienza e Mario Fregoni, che saranno qui per illustrare la storia di Pietratorcia, presentare un libro siglato dagli scatti di Francesco Jodice. E soprattutto per stappare i due vini prodotti apposta per il decennale.
Quali? Ancora non si sa. Ma le uve qui si chiamano Biancolella, Forastera, Piedirosso e Guarnaccia. Alla sera, canti e balli a completar la festa.
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