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NATALE 2006: A TAVOLA IN CASA CON LE TRADIZIONI DEL MADE IN ITALY. COSI’ LA COLDIRETTI CHE AGGIUNGE “LA SPESA SALE DELL’8% MA CROLLA SALMONE, OSTRICHE, CAVIALE(-15%)” ... GLI ABBINAMENTI CIBO-VINO, REGIONE PER REGIONE

Italia
La buona tradizione torna in tavola

Aumenta dell’8% la spesa a tavola per il Natale e ne beneficia soprattutto il made in Italy, mentre crollano gli acquisti dei prodotti simbolo del consumismo esterofilo come il salmone, le ostriche e il caviale per i quali si prevede una riduzione della domanda intorno al 15% secondo Legapesca. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che, come da tradizione, oltre nove italiani su dieci trascorreranno la cena della vigilia e il pranzo di Natale a casa con parenti e amici, trascurando, per questa volta, i ristoranti.
Una scelta che - sottolinea la Coldiretti - non è quindi motivata dal risparmio, ma dalla volontà di rispettare le tradizioni che a tavola significano anche riscoperta di portate natalizie che si tramandano di generazione in generazione. La maggioranza della spesa media di 122 euro che, secondo le previsioni di Confesercenti, ogni famiglia destinerà alla cena della vigilia e al pranzo di Natale è infatti dedicata all’acquisto di prodotti od ingredienti nazionali come - stima la Coldiretti - carni o pesce (30%), primi piatti e condimenti (20%), dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria (20%), vini e spumanti (10%), salumi e formaggi (10%) e frutta fresca o secca (10%). Ad essere più gettonati - continua la Coldiretti - sono i cibi territoriali, che ricordano una tradizione, un sapore del passato o un luogo scelti tra i 155 prodotti nazionali (il 20% del totale comunitario) che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp), i 4255 prodotti tradizionali regionali e i 453 vini Docg, Doc o Igt.
E sono infatti italiane anche il 97% delle bollicine acquistate dalle famiglie per i brindisi in casa; a essere preferiti in sei casi su dieci sono gli spumanti made in Italy dolci secondo un’indagine Ismea-AcNielsen dalla quale è possibile prevedere che - sottolinea la Coldiretti - se il trend degli ultimi anni sarà rispettato, per brindare alle imminenti festività di Natale e di Capodanno nelle sole case private salteranno, si stima, 35 milioni di tappi, 20 milioni dei quali di spumante dolce e solo un milione di champagne.
Si tratta della conferma dello stretto legame del Natale con i valori della tradizione territoriale che si esprime a tavola anche nella riscoperta delle ricette del passato. Il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, la pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D'Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata' nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l'insalata di rinforzo in Campania, sono alcune delle centinaia di specialità gastronomiche regionali che gli italiani riscoprono il giorno di Natale.

I piatti tipi di Natale, regione per regione
Abruzzo: Minestra di cardi, zuppa di castagne e ceci, lasagna con macinato, mozzarella e parmigiano. Tra i secondi agnello arrosto e bollito di manzo. I dolci tradizionali, diversi per ogni provincia sono: calcionetti fritti (panzerottini dolci con marmellata d'uva nera detta scrucchiata, ceci, noci tritate, mandorle triturate, mosto e cacao), ferratelle, ostie con ripieno di mandorle, noci e miele, neole, noci atterrati (mandorle con acqua e zucchero) e scrippelle. Vini? Montepulciano d'Abruzzo o Trebbiano.
Basilicata: Minestra di scarole, verze e cardi cotta in brodo di tacchino e salami con aggiunta di formaggio grattugiato e a pezzettini, Baccalà lesso con peperoni cruschi (seccati al sole e calati per pochi secondi nell'olio d'oliva bollente), Strascinari al ragù di carne mista (pasta casereccia chiamata così perché strisciati a forza con le dita), piccilatiedd, pane con le mandorle, pettole (pasta lievitata fritta con alici) e come dolci i calzoncelli (panzerotti fritti ripieni di salsa di ceci o castagne lesse. Il tutto accompagnato da un buon vino: l'Aglianico del Vulture.
Calabria: Come antipasti, crespelle ripiene alle alici e salumi Dop come salsiccia, capicollo, pancetta e sopressata con aggiunta di pecorino crotonese e caciocavallo silano. Tre i primi le scillatelle (o fileya) con ragù di maiale, minestra maritata con verdure di campo e fagioli, mentre tra i secondi capretto al forno alle erbe selvatiche con patate, pesce stocco di Cittanova (spugnato con l'acqua dello Zomaro) con la ghiotta (sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta). Come contorno, il broccolo calabrese saltato in padella e condito con peperoncino. Tra i dolci, fichi a crocetta ricoperti al cioccolato, torroncini, dolci al cedro e al bergamotto. Vini e liquori: Cirò, liquirizia e grappa al peperoncino.
Campania: Minestra maritata di cicoria scarole e "borraccia" (erba amara e pelosa) in brodo di cappone con aggiunta facoltativa di uova sbattute con peperoncino e carne di vitello, spaghetti alle vongole, Cappone imbottito e insalata di rinforzo (cavolfiore, sottaceti misti, peperoni detti papacelle olive di Gaeta e acciughe salate) accompagnate dalle immancabili friselle (crostini di pane circolari) e dai broccoli con aglio e peperoncino. Come dolci, struffoli, Roccocò e frutta secca. La scelta è tra i tantissimi vini frutto dei tanti vitigni autoctoni della regione: Fiano, Greco di Tufo, Taurasi, Aglianico ...
Emilia Romagna: come antipasto il tradizionale culatello di Zibello, mentre tra i primi Tagliatelle al ragù, lasagne, tortellini in brodo (con ripieno di carne) e passatelli in brodo. Tra i secondi, cotechino di Modena, zampone con lenticchie, puré e mostarda, formaggio di fossa con la Saba (mosto cotto e aromi naturali). Tra i dolci, il Panone di Natale di Bologna (a base di farina, mostarda di mele cotogne, miele, cacao, cioccolata fondente e fichi secchi). Come vini il Pignoletto dei Colli Bolognesi e il Sangiovese.
Friuli Venezia Giulia: Brovada e muset (zuppa di rape e cotechino) con polenta, trippa con sugo e formaggio, cappone e come dolce la gubana (noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum, avvolto in sfoglia). Il vino non può che essere il Tocai Friulano, per chi preferisce i bianchi, o il Refosco dal Peduncolo Rosso, per chi ama i rossi. 
Lazio: per la vigilia la tradizione privilegia fritto misto di verdure (broccoli e carciofi) e baccalà fritto, il capitone. Per il giorno di Natale, abbacchio al forno con patate e cappelletti in brodo, bollito misto e tacchino ripieno. Dolce: pampepato e pangiallo (frutta secca e canditi con farina, miele e cioccolato). Il vino  ... dei Castelli Romani.
Liguria: Maccheroni in brodo, ravioli alla genovese (ripieno di vitello, animelle, uova, erbe, pangrattato e parmigiano), stecchi fritti (spiedini di rigaglie di pollo con funghi freschi, besciamella e parmigiano), cappone lesso e cappon magro (piatto fatto esclusivamente di verdure o di pesce), salcicce e spinaci, Faraona al forno con carciofi e come dolce il pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d'arancio i pinoli pistacchi semi di finocchio latte e marsala), canditi, torrone, uva, fichi secchi e noci innaffiati da un buon Rossese di Dolceaqua.
Lombardia: Consumè di cappone in gelatina, tortellini o casoncelli in brodo, cappone ripieno con tritato, uova grana e mortadella, accompagnato da mostarda di Cremona, ma anche Stecchini (spiedini di pollo e vitello) con insalata e come dolce il "Pan di Toni", il panettone. Il brindisi con le immancabili bollicine di Franciacorta. 
Marche: Maccheroncini di Campofilone in sugo, cappelletti in brodo di carne, Vincisgrassi (timballo di manzo macinato, salsiccia, pollo tritato, prosciutto crudo, a volte con aggiunta di funghi) e cappone arrosto. Come dolci, la pizza de Nata' (pasta di pane con frutta secca, uvetta, cioccolato in polvere, limone e arancio grattugiati, fichi e zucchero) e il fristingo (impasto di fichi, cioccolato, canditi e frutta secca). Tra i vini, la Vernaccia di Serrapetrona, vino cotto e vino di visciole (ricavato dalle tipiche amarene). Ma anche il Rosso Piceno o il Rosso Conero. 
Molise: Zuppa di cardi, Pizza di Franz in brodo caldo (pezzettini di pizza a base di uova parmigiano grattugiato e prezzemolo al forno), baccalà arracanato ( mollica di pane aglio prezzemolo origano uva passa pinoli e noci) o baccalà al forno con verza, prezzemolo, mollica di pane, uvetta e gherigli di noci. Per dolce i Calciuni a base di farina, vino, castagne lessate, rhum, cioccolato, miele, mandorle, cedro candito, cannella, uova e vaniglia. Come vini il Montepulciano o il Trebbiano.
Piemonte: Cappone di Morozzo al forno, bue bollito di Carrù e Moncalvo, insalata di carne cruda all'albese, peperoni in bagna cauda (salsa a base di olio, aglio e acciughe), acciughe al verde, flan del cardo, tayarin con pancetta petto d'oca affumicato, agnolotti al plin con sugo d'arrosto e risotto con radicchio, cappone arrosto, misto di bollito con salse, carote e patate al forno. Come dolci la Coldiretti segnala: mousse di mele rosse Igp, torta di nocciole e zabaione, torrone d'Alba. L'imbarazzo della scelta sui vini: Barolo, Barbaresco, Barbera ... 
Puglia: Cime di rape stufate, panzerotti fritti con ripieno di mozzarella, pomodoro e formaggio o con ricotta scuantr' (spalmabile ma molto forte), anguilla arrostita con alloro, baccalà in umido (con cipolla e olive), baccalà fritto, agnello al forno con lambascioni (cipolline dal gusto amarognolo che si trovano sottoterra, allo stato selvatico), cuturidd' (agnello con spezie e verdure cotto per tre o quattro ore in una particolare pentola in terracotta). Come dolce le pettole (frittelle tonde che si possono anche intingere nello zucchero), le cartellate (dolci fritti a forma di rosa e guarniti con miele o mosto), il torrone e i porcedduzzi (frittelline piccolissime con miele o zucchero), fichi secchi e pasticceria di mandorle. Vino: Rosso di Canosa. 
Sardegna: Tra gli antipasti, salsiccia, pecorino e olive "a schibeci". Culurgiones de casu (ravioli ripieni di pecorino fresco, bietola, noce moscata e zafferano) conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato, gnocchetti sardi al sugo di salsiccia, agnello con patate al forno, porcetto al mirto. Tra i contorni verdura di stagione come sedano, finocchio e ravanelli. Tra i dolci, ricotta con miele, le seadas al miele (dolci fritti al formaggio). Tra i vini, Cannonau e Moscato.
Sicilia: Sfincione (pizza base di cipolla), scacce ragusane, cardi in pastella e gallina in brodo, insalate di arance con aringa e cipolla, agnello al forno, sformato di anellini al forno con ricotta, pasta con le sarde e sarde a beccafico (ripiene di mollica, pinoli, bucce di arance, foglie di alloro e uva passa), carne con pancetta coppata con contorno di sparaceddi e caponata. Per dolci, buccellati di Enna (dolci tipici ripieni di fichi secchi), cassate e cannoli, i mustazzoli a base di mandorle, cannella e chiodi di garofano e cubbàita (torrone di miele con nocciole e mandorle o pistacchi). Vini di Alcamo e/o dell'Etna e Zibibbo di Pantelleria.
Toscana: Crostini di fegatini, brodo di cappone in tazza o cappelletti in brodo, arrosto di faraona, anatra, fegatelli e tordi con insalata oppure cappone ripieno e sformato di gobbi. Dolci: i cavallucci e i ricciarelli. Vini: Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, Bolgheri ... 
Trentino: Canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e brodo condite con spinaci, funghi o fegato di vitello. Possono essere conditi, una volta lessati, anche con burro fuso e formaggio oppure ragù di carne, strangolapreti (gnocchetti di pane, latte uova e foglie di coste) conditi con burro, salvia e parmigiano, Capriolo o Capretto al forno con patate e per dolce lo Strüdel e lo zelten. Il vino perfetto può essere un Teroldego.
Umbria: Cappelletti ripieni di cappone e piccione, contorno di cardi umbri, cappone bollito e come dolce il panpepato (farina, noci, cioccolato fondente, mandorle, scorza di arancia candita, uva passa, miele, pinoli, nocciole, pepe macinato e vino rosso, le pinoccate fatte di zucchero e pinoli e il torciglione serpentello di pasta dolce con mandorle. Vino? Sagrantino di Montefalco. 
Val d'Aosta: Mocetta in crostini al miele (Salume di muscolo di vacca, pecora o capra essiccata e aromatizzato con erbe di montagna, ginepro e aglio), lardo con Castagne cotte e caramellate con miele, Crostini con Fonduta e Tartufo, Zuppa alla Valpellinentze (cavolo, verza, fette di pane raffermo, fontina, brodo, cannella e noce moscata, Salsiccia con Patate e Carbonata Valdostana con Polenta (sottili striscie di carne macerate nel vino rosso con aromi). Come dolce Pere a sciroppo servite con crema di cioccolato e panna montata (pere cotte con zucchero, vaniglia, chiodi di garofano, acqua e vino rosso, ridotte a sciroppo e Caffè Mandolà molto robusto alle mandorle tritate e le tegole pasticcini secchi.
Veneto: come antipasto salumi vari (soppressa e salsiccia luganega), tra i primi brodo di cappone, risotto al radicchio, gnocchi al sugo d'anatra. Come secondi, polenta e baccalà, lesso di manzo "al cren" (salsa di rafano) con contorno di purè di patate. Tra i dolci il pandoro di Verona, la mostarda con il mascarpone, il mandorlato di Cologna Veneta. Per innaffiare il tutto un ottimo Amarone della Valpolicella o un buon Raboso delle terre del Piave e alla fine un brindisi augurale con le bollicine del Prosecco di Conegliano o di Valdobbiadene.

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