E’ ufficiale: seguendo le orme della Spagna, anche la Francia ha ora un’indicazione geografica di vasta portata territoriale che riporta il nome del Paese nella sua denominazione. A sancire la nascita di “Vignobles de France” è il decreto ministeriale del 28 febbraio, pubblicato nel “Journal Officiel” del 2 marzo, dove sono riportate le condizioni di produzione di questo nuovo vin de pays.
Possono essere detenuti in vista della vendita, circolare, essere messi in vendita o essere venduti sotto la denominazione “Vin de pays Vignobles de France” i vini che soddisfanno le condizioni stabilite dal presente decreto e dal decreto del 1 settembre 2000 n. 2000-848 (che fissa la condizioni di produzione dei vins de pays).
Per avere diritto alla denominazione “Vin de pays Vignobles de France”, i vini devono essere derivati da vins de pays, ottenuti a partire da uve raccolte nei seguenti dipartimenti: Ain, Allier, Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes, Ardèche, Ariège, Aude, Aveyron, Bouches-du-Rhône, Cantal, Charente, Charente-Maritime, Cher, Corrèze, Corse-du-Sud, Haute-Corse, Côte-d'Or, Creuse, Dordogne, Doubs, Drôme, Gard, Haute-Garonne, Gers, Gironde, Hérault, Indre, Indre-et-Loire, Isère, Jura, Landes, Loir-et-Cher, Loire, Haute-Loire, Loire-Atlantique, Loiret, Lot, Lot-et-Garonne, Lozère, Maine-et-Loire, Haute-Marne, Meuse, Nièvre, Puy-de-Dôme, Pyrénées-Atlantiques, Hautes-Pyrénées, Pyrénées-Orientales, Rhône, Haute-Saône, Saône-et-Loire, Sarthe, Savoie, Haute-Savoie, Seine-et-Marne, Deux-Sèvres, Tarn, Tarn-et-Garonne, Var, Vaucluse, Vendée, Vienne, Haute-Vienne, Yonne.
Solo i vini che sono stati oggetto di un’approvazione come vin de pays de département o vin de pays de zone con indicazione di vitigno o derivati dall’assemblaggio di tali vini, possono aspirare ad una approvazione come “Vin de pays Vignobles de France”. Il nome di uno, due o tre vitigni può completare la denominazione “Vin de pays Vignobles de France”. Ciascun vino approvato con nome di vitigno non deve rappresentare meno del 20% del volume che compone un assemblaggio. In deroga alle disposizioni del decreto del 1 settembre 2000, i lotti che possono beneficiare della denominazione “Vin de pays Vignobles de France” sono presentati all'approvazione da coloro che li immettono nel mercato al momento dell'immissione al consumo.
Ai fini di questo decreto si intende per coloro che immettono nel mercato gli operatori che procedono eventualmente all’assemblaggio dei diversi vins de pays e che ottengono l’approvazione dei vini in “Vins de pays Vignobles de France”. I vini che beneficiano di questa approvazione non devono essere sottoposti ad alcuna pratica che non sia il condizionamento in vista della loro commercializzazione con questa denominazione. Le domande di approvazione sono presentate a Viniflhor da parte di colui che immette il vino nel mercato. Questa domanda è accompagnata da un bollettino di analisi, da un certificato di degustazione e da un estratto del registro che permettano di conoscere la composizione del lotto a partire dai vins de pays autorizzati.
Colui che immette nel mercato tiene a disposizione di Viniflhor, durante il mese che segue la sua domanda, tre campioni rappresentativi di un volume minimo di 0,75 l ognuno. Conformemente al disciplinare approvato con decreto del Ministero dell’Agricoltura, i vini sono autorizzati come “Vin de pays Vignobles de France” in base agli elementi del dossier o dopo controllo. In quest’ultimo caso, l’approvazione è concessa solo dopo degustazione da parte di una commissione istituita da Vinifhlor. In deroga al decreto del 1 settembre 2000, ogni vin de pays presentato all’approvazione come “Vin de pays Vignobles de France” perde la sua approvazione iniziale come vin de pays de département o de zone.
Fonte: Unione Italiana Vini
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