02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

LA CRESCITA GDO (552 MLN DI LITRI PER 1.154 MLN DI EURO) NON METTE A RISCHIO LE ENOTECHE. ASSISTENZA E CORTESIA NELLA SCELTA DI BOTTIGLIE E TARGET DIVERSI DI CONSUMATORI, LE CARTE CHE PERMETTONO DI TENERE NONOSTANTE L’AVANZARE DI IPER E SUPERMERCATI

Ben 1.154 milioni di euro in valore e in 552 milioni di litri venduti. Sono i numeri della vendita nel vino nella grande distribuzione, emersi nella tavola rotonda a Firenze dal titolo “Enoteca: prossima estinzione”, organizzata per “L'Eccellenza di Toscana”, il più importante evento annuale dei sommeliers di Toscana e guidata dal presidente Osvaldo Baroncelli.
Nonostante la crescita della gdo nelle vendite del vino, secondo quanto emerso, piccola e grande distribuzione non sembrano però essere in concorrenza tra di loro; le fasce di mercato sono infatti diverse e il target della clientela anche. Recarsi in enoteca è poi ancora sinonimo di assistenza diretta dell’enotecario non solo nella scelta della bottiglia, ma anche nel trasmettere emozioni positive legate a un vino piuttosto che a un altro. Valgono, quindi, in questo caso le equivalenze enoteca uguale accoglienza e servizio uguale possibilità di degustazione prima dell'acquisto. Un plusvalore che la grande distribuziione non è in grado di offrire e il cliente non ha modo di “saggiare” ciò che sta comprando.
Massimiliano La Rosa, responsabile marketing di Classica, una delle società di distribuzione italiane: “il futuro dell’enoteca non è in crisi, bisogna però sapersi mettere in gioco e rinnovarsi. È vero che con la grande distribuzione una fascia di vendita l’ha persa, ma si tratta di una perdita limitata ai prodotti di fascia bassa”. Risponde alla provocazione anche la piccola distribuzione con la voce dell’enotecario Carlo Lavuri, affermando che “a penalizzarci non è la grande distribuzione ma l'inflazione che si è creata intorno al termine enoteca: oggi basta avere nel proprio locale uno scaffale con qualche bottiglia di vino in mostra per definirsi enoteca”. Nei dati presentati da Pam, le enoteche rappresentano solo il 16,5% delle vendite di vino in valore e il 6,5% in litri. Cifre marginali rispetto ai già citati grandi numeri della gdo: “i nostri punti di forza - spiega Giuseppe Zerbo, direttore category management della Pam Supermercati Italia - sono senz'altro il grande assortimento, il prezzo competitivo e la disposizione del prodotto, ma anche la possibilità di raggiungere più comodamente un supermercato piuttosto che un negozio”.
Le enoteche non sono dunque in pericolo di sopravvivenza, a patto che si sappiano sfruttare gli spazi per rinnovarsi e adattarsi alle esigenze mutevoli di un mercato tanto particolare quanto redditizio.
Alla tavola rotonda di Firenze, moderata dal giornalista Bruno Gambacorta (Tg 2 “Eat Parade”), hanno preso parte Francesco Bonfio, presidente Vinarius (Associazione Enoteche Italiane), Carlo Lavuri dell’Enoteca Lavuri di Agliana, Massimiliano La Rosa (responsabile marketing Classica), Ciriaco Coscia (responsabile marketing Rinaldi Wine), Filippo Mangione (wine educator della casa vinicola Zonin), Saverio Carmagnini (consulente enogastronomico), Roberto Bellini e Lorenzo Giuliani della giunta Ais Italia).
Leonardo Roselli

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli