Oltre ad essere da sempre una grande occasione per “sedurre” i consumatori tedeschi, il ProWein, il principale appuntamento dedicato agli operatori, quest’anno, era un banco di prova per capire se c’è effettivamente una ripresa dei consumi di vino in Germania, uno dei mercati tradizionalmente forti per l’Italia, ed in particolare per tante doc e docg (dal Nobile di Montepulciano all’Amarone della Valpolicella, dal Brunello di Montalcino al Prosecco di Valdobbiadene, dal Chianti Classico al Soave). E, stando ai sentiment dei Consorzi delle denominazioni più famose d’Italia, la Germania - che da qualche anno un po’ in sofferenza nei consumi di vino, ma tradizionalmente un mercato di primaria importanza - sembra adesso rispondere positivamente ai vini italiani. Come dire, il peggio per il “made in Italy” in Germania dovrebbe essere passato. Dal ProWein di Dusseldorf (18/20 marzo) arriva insomma una ventata di ottimismo dalle tante doc e docg che hanno nel mercato tedesco un importante sbocco dei loro vini.
Ad iniziare dal Soave: “la Germania - spiega Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio - rappresenta da sempre uno dei principali sbocchi commerciali per il Soave, ma oggi quello che si è instaurato tra il consumatore tedesco e il Soave va ben oltre la fidelizzazione nell’acquisto, visto l’amore che i turisti tedeschi nutrono per le nostre località. Un successo che deriva anche dal ineguagliabile rapporto qualità/prezzo del Soave, merito di una oculata strategia produttiva di base perseguita dai produttori”. Giudizi positivi anche da Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano (“i commenti sono positivi sia nei produttori che negli importatori ed addetti commerciali” spiega il direttore del Nobile, Paolo Solini) all’Amarone della Valpolicella (“il mercato tedesco sembra essere in ripresa; è un momento favorevole” spiega il direttore del Consorzio, Emilio Fasoletti), dal Prosecco di Valdobbiadene (“nel 2006 c’era stata un po’ di ripresa, quest’anno c’è invece una vera ripresa. I sentiment di recupero, sia in volumi che sui prezzi, sembrano esserci” afferma il direttore Giancarlo Vettorello) al Soave (“la sensazione è che in Germania si stia risvegliando la voglia di spendere; c’è una ripresa dei consumi e di attenzioni nei confronti delle denominazioni e dei grandi vini storici veronesi, da sempre familiari ed accessibili; il Pro Wein è una fiera da tenere d’occhio” afferma il direttore del Consorzio, Aldo Lorenzoni).
L’Italia risulta, sia in termini di volumi che di quantità, il principale esportatore di vino in Germania, con un fetta di mercato che si attesta intorno al 35% sul totale, nonostante si stia facendo sempre più serrata la concorrenza con vini prodotti in Australia, Sud Africa e Sud America.
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