Alcol e droga sono diversi, perché la droga serve solo a sballarsi, mentre per il vino c’è l’alternativa del consumo moderato e consapevole: è il pensiero di Andrea Cuccioli, figlio di Vincenzo e direttore della comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano, dove si produce anche vino. La riflessione che Muccioli ha scritto sul sito www.squisito.it, parte da un presupposto: le droghe tout court sono “droghe d’origine controllata, perché un individuo le usa solo per alterare il suo rapporto con la realtà. Lo faccia con una “canna”, una pasticca o uno sniffo di coca, non importa. L’obiettivo è sempre andare via di testa”.
Un discorso diverso, sempre secondo Muccioli, va fatto per il vino: “Non mi sono mai ubriacato. Non berrò mai per alterare la mia coscienza. Il motivo è semplice: non ne ho bisogno. Tutto cerco nel vino tranne che l’ubriacatura. Invece, è questa la caratteristica delle sostanze di sballo”. Anche il vino, e in particolare i super alcolici, posso essere utilizzati come droga, ma il vino “offre un’altra possibilità: un consumo consapevole e sano”.
Il problema dell’alcolismo però esiste, e per contrastarlo non bastano, secondo Muccioli, leggi dure (in Italia c’è il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di 16 anni, multe pesanti e chiusura per i locali che non lo osservano), che però nessuno rispetta, “nell’ipocrisia e nell’indifferenza generale, favorendo gli interessi delle multinazionali dell’alcol. Invece, la legge, andrebbe osservata e applicata in maniera rigorosa. Sono anche favorevole - aggiunge - a una campagna di informazione contro l’abuso delle bevande alcoliche e concordo con la limitazione delle pubblicità di questi prodotti”.
Muccioli sottolinea anche come, secondo la sua esperienza nel recupero dei tossicodipendenti, sia più forte e meno a rischio di ricaduta nella droga una persona che “ha imparato sobriamente a bere un bicchiere di vino a pasto, piuttosto che una terrorizzata dall’insegna di un’enoteca. Allora dovremo tenerla lontano anche da sesso, lavoro, gioco. Tutte cose che possono creare dipendenza, ma fanno parte della sua vita. Il nettare di Bacco non fa eccezione”.
Andrea Muccioli esorta anche i produttori a lottare per la diffusione della cultura del buon bere e della moderazione, riassunto nello slogan scritto nell’etichetta delle bottiglie che escono da San Patrignano: “il vino è piacere e salute, bevi con sobrietà”.
“Da cinque anni abbiamo proposto una campagna di educazione a tutto il mondo del vino. Volevamo essere noi a fare il primo passo e dare il buon esempio ai consumatori, soprattutto ai giovani. Dopo quattro anni, con noi lo hanno fatto solo una ventina di produttori sugli oltre diecimila del nostro Paese”.
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