E’ possibile ridurre di un terzo il costo dei cesti alimentari da regalo facendo acquisti direttamente nelle quasi 50mila imprese agricole nazionali che vendono frutta, formaggi, vino, olio e salumi e altre specialità alimentari per confezionare gustosi cesti da regalare a se stessi o agli altri. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che quello gastronomico è uno dei regali preferiti dagli italiani per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio.
Per rispettare la tradizione senza cadere nelle trappole del mercato il modo migliore è di acquistare prodotti tipici direttamente nelle aziende agricole nelle zone di produzione dove peraltro spesso durante il periodo natalizio sono previste iniziative con mercatini per far conoscere direttamente le caratteristiche e i metodi di produzione ed è anche possibile fare a prezzi più convenienti. Sulla base dell'ultima indagine Coldiretti - Agri 2000 sette italiani su dieci hanno comperato cibo o bevande direttamente dagli agricoltori per la qualità e freschezza dei prodotti offerti, per sostenere l'economia locale ed anche per convenienza con risparmi attesi fino al 30%. Formaggi e salumi locali, miele, conserve, vini, olio d'oliva extravergine novello di qualità e frutta e ortaggi di stagione sono i prodotti più richiesti come strenne natalizie originali e saporite a prezzi contenuti, da mettere sotto l'albero o da consumare in famiglia o con amici durante i cenoni.
Delle 48.650 imprese agricole nazionali che svolgono attività di vendita diretta dei propri prodotti quasi una su quattro (23,8%) partecipa a mercati e fiere locali sopratutto in occasione delle festività come il Natale. Sono 21mila le cantine aperte dove i turisti possono acquistare vino che, con il 41% delle aziende totali, è il prodotto maggiormente commercializzato direttamente, seguito dall'ortofrutta con il 23,5%, dall'olio di oliva con il 16%, dalla carne e dai salumi con l'8%, dai formaggi comprati in malghe e caseifici con il 5%, mentre più ridotto è il numero di imprese che offrono miele (1%).
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