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“TERRE D’ACQUA”: IL NUOVO EVENTO DI SLOW FOOD DEDICATO ALLA NATURA, CULTURA, ECONOMIA E TRADIZIONE D’ACQUA DOLCE. IL TEATRO SARA’ ROVIGO, IL 7/8 GIUGNO

Lagune, delta, stagni: unitevi … Terre d’Acqua, il nuovo evento ideato da Slow Food Italia, Slow Food Veneto e Regione Veneto, vi renderà protagonisti il 7 e l’8 giugno a Rovigo: “Terre d’Acqua” è il primo evento interamente dedicato agli ecosistemi di delta, stagni e lagune e vedrà al centro la cultura e la tradizione di questi ambienti attraverso esposizioni, incontri tecnici, momenti didattici e degustazioni gastronomiche. In buona sostanza, l’universo degli ambienti salmastri esplorato con attenzione nel consueto stile Slow Food.
L’evento nasce su iniziativa della Regione Veneto, Slow Food Italia e Slow Food Veneto ed è il naturale sviluppo del progetto “Alla ricerca del Grande Fiume”, viaggio lungo il Po per verificarne lo stato di salute, compiuto dagli studenti dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno nell’autunno 2007.
L’obiettivo è portare alla conoscenza del grande pubblico il problema del delicato equilibrio dei territori salmastri. Terre d’Acqua proporrà iniziative mirate, legate da un unico scopo: promuovere la cultura, i valori, l’ecosistema di questi ambienti.
Terre d’Acqua si aprirà con il convegno “ Alla ricerca del Grande Fiume” che porterà all’attenzione di tutti le problematiche delle zone salmastre, illustrando anche i casi esemplari di intervento.
L’evento, aperto al pubblico, prenderanno parte le comunità della pesca di acqua dolce, istituzioni, rappresentanti dei Presidi Slow Food, esponenti della comunità scientifica, produttori, cuochi e consumatori. Il programma proseguirà con i “Percorsi del Gusto”, seminari interattivi e sensoriali che coinvolgeranno vista, udito, olfatto e gusto, dedicati alla conoscenza dei delicati ecosistemi delle terre d’acqua con le proprie economie, tradizioni, culture e … sapori. Proprio così, perché ogni percorso si concluderà con la degustazione di alcune specialità dell’ambiente. A condurre i seminari saranno esperti del settore, produttori, trasformatori e chef , che risponderanno a domande e curiosità portando all’attenzione del pubblico le problematiche legate all’ecosistema degli ambienti salmastri e la cultura del territorio. Vi sarà poi l’Area Mercato dei prodotti delle terre d’acqua, selezione dei migliori prodotti delle aree salmastre italiane.
L’obiettivo dell’evento? Portare all’attenzione del grande pubblico, in modo divertente e qualificato, un problema che è di tutti: la salvaguardia di ecosistemi delicati e vitali come quelli delle acque dolci.
Il delta del Po, come i grandi delta mondiali, ad esempio, è il punto più delicato di equilibri ormai precari, i cui rischi diventano possibili elementi di deflagrazione di interi bacini ad alta presenza umana. Con “Terre d’Acqua”, Slow Food propone di tornare a riflettere sul restauro ambientale di grandi zone umide per acquisire la consapevolezza della propria responsabilità nel consegnare un ambiente ben conservato alle generazioni future. Pensare ai delta dei grandi fiumi, al rapporto tra l’uomo e le sue acque vuol dire infatti pensare alla stessa storia della civiltà, vuol dire proiettare nel tempo le grandi trasformazioni di un ambiente naturale, che si trasforma perché abitato o abbandonato. Un problema che riguarda tutti noi ed è troppo spesso sottovalutato: con la crescente urbanizzazione e lo sfruttamento delle acque di falda, si sta destabilizzando l’equilibrio con il rischio di deterioramento della risorsa idrica e desertificazione di tali aree.

In particolare - “Terre d’Acqua”: ecco gli ecosistemi protagonisti
Laguna, delta, stagno … parole che tutti noi conosciamo ma dei quali forse ignoriamo la reale natura. “Terre d’Acqua” sarà un’opportunità per conoscere meglio questi straordinari ambienti. Scopriamoli assieme.
Le lagune: si formano per l’azione dei fiumi che trasportano grandi quantità di sedimenti e per l’azione delle correnti marine che li dispongono orizzontalmente e parallelamente alla costa, formando un cordone litorale (insieme di lidi) che racchiude così un tratto di acque separato dal mare, in cui penetrano sia le acque costiere che quelle continentali. Le lagune sono, quindi, soggette all’azione delle maree in quanto comunicano con il mare attraverso alcuni sbocchi o foci lagunari.
Gli stagni: sono specchi d’acqua costieri, con mescolanza di acque dolci e marine, separati dal mare da una lingua di terra (cordone litorale, freccia litorale, tombolo ...).
Gli estuari, ovvero i delta: sono la parte terminale di fiumi. Vengono influenzati dall’esterno, fino a una certa distanza, dal flusso periodico della marea. Negli estuari, le acque dolci che si mescolano con quelle salate formano dei gradienti di salinità e densità; la differenza di densità tra acque fluviali e marine per gravità produce una stratificazione verticale della salinità e un flusso convettivo (circolazione estuarina).
Le zone salmastre: In questa categoria rientrano le grandi lagune e i grandi estuari, in cui la salinità tende a diminuire gradualmente e costantemente verso le zone più interne. Si intendono salmastre aree piccole e poco profonde nelle quali si verificano ampie fluttuazioni della salinità, della temperatura, dell’ossigeno e del ph. Sin dall’antichità queste zone sono state oggetto di antropizzazione. La colonizzazione da parte dell’uomo è sempre stata accompagnata a sapienze che facevano in modo che gli insediamenti umani fossero al contempo elementi di protezione ambientale. Oggi il rapporto tra l’uomo e gli estuari è divenuto particolarmente difficile, al punto che si sta assistendo ad un vero e proprio spopolamento dei delta. Le zone salmastre sono per la loro stessa natura aree “instabili” e caratterizzate da equilibri molto complessi e delicati. Qualunque azione dell’uomo, di per sé sempre parzialmente imprevedibile nei suoi effetti quando applicata su sistemi viventi, ha in queste zone un potenziale ulteriore di pericolosità.

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