La sicurezza alimentare, che vede i prodotti italiani al vertice della classifica mondiale, è un prerequisito e una priorità assoluta per l’industria alimentare nazionale, che dedica a tale obiettivo più del 2,5% del suo fatturato, quasi 3 miliardi di euro”: lo ha affermato a Cibus (Parma, 5/8 maggio) il presidente Federalimentare, Gian Domenico Auricchio.
Il presidente ritiene in particolare anche “necessario rendere ancora più sicuro il sistema mediante un miglior coordinamento degli interventi e delle competenze delle autorità locali e nazionali, garantendo una maggiore comunicazione tra gli organismi coinvolti nonché l’unicità, l’efficacia e la trasparenza delle attività di controllo”.
Secondo Auricchio, in questo modo, si può “prevenire la confusione e il disorientamento determinati dalle emergenze alimentari, come quelle recenti più o meno presunte, a danno dei consumatori e degli operatori del settore alimentare”.
Sempre in tema di sicurezza alimentare il presidente di Federalimentare ha affermato di “non poter e non dover ignorare l’acceso dibattito sull’ impiego in agricoltura e alimentazione di organismi geneticamente modificati”.
Auricchio ha, quindi, confermato il proprio “impegno a tutela della trasparenza e del rispetto delle sensibilità e della libertà di scelta dei consumatori, ma lasciando libera la ricerca anche in campo aperto”.
Il presidente della Federalimentare si è poi soffermato sulle politiche ambientali rilevando che “per l’impresa devono essere responsabilmente pensate e attuate nel pieno rispetto dei tre pilastri - ambientale, sociale ed economico - sui quali si basa il concetto di sviluppo sostenibile”.
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