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STUDIO - CENTRO INTERNAZIONALE DI ECOLOGIA DELLA NUTRIZIONE (NEIC) “L’ALIMENTAZIONE VEGAN E’ LA PIU’ ECO-SOSTENIBILE” ... E L’UNIONE EUROPEA, INTANTO, SPIEGA “COSA SIGNIFICA MANGIARE BIOLOGICO”

L’alimentazione vegan, ovvero quella costituita al 100% da alimenti di origine vegetale, è la più ecosostenibile di tutte. Lo conferma uno studio tedesco, reso noto con un comunicato dal Centro internazionale di ecologia della nutrizione (Neic).
Secondo un report realizzato per l’associazione di consumatori tedesca Foodwatch dall’Istituto tedesco per la Ricerca sull’Economia Ecologica (IOeW), è emerso che l’alimentazione vegetariana ha un impatto sull’effetto serra (senza tenere conto dei consumi d’acqua, sostanze chimiche, terreni ...) 4 volte più alto di quella vegan, mentre l’alimentazione onnivora ha un impatto addirittura 8 volte più alto.
I risultati sono stati ottenuti tenendo conto delle emissioni di anidride carbonica che risultano dalla coltivazione dei mangimi per gli animali, dall’utilizzo dei pascoli per l’allevamento e dalle deiezioni prodotte dagli animali stessi. Il confronto, per risultare di facile comprensione al pubblico, è stato spiegato in termini di “km equivalenti” percorsi in auto, in particolare a quanti km percorsi in auto equivalgono ad esempio 1 kg di carne o 1 kg di grano Confrontando le emissioni di gas serra dovute al cibo consumato da una persona per un anno intero, ed esprimendole come equivalente in km percorsi in auto in un anno, i risultati numerici dello studio sono che l’alimentazione vegan, da agricoltura bio, è equivalente a 281 km e da agricoltura convenzionale 629 km.
L’alimentazione latto-ovo-vegetariana, da agricoltura bio equivale a 1978 km e da agricoltura convenzionale a 2427 km. L’alimentazione onnivora, da agricoltura bio, equivale a 4.377 km, da agricoltura convenzionale a 4.758 km. In conclusione l’agricoltura biologica diventa una scelta ecologica, ma solo se si consumano direttamente i vegetali: con un’alimentazione vegan, si possono dimezzare le emissioni di gas serra, se si scelgono vegatali da agricoltura biologica. Ma anche con l’agricoltura convenzionale, la scelta vegan batte di molte lunghezze le altre due possibilità. Viceversa, la scelta biologica non è molto rilevante nell’alimentazione onnivora (é quasi insignificante), e nemmeno in quella latto-ovo-vegetariana.
Nonostante l’alto impatto sul clima (il settore zootecnico è responsabile del 18% del totale dell’effetto serra, molto più dell’intero settore dei trasporti, fermo al 13,5%) - fa notare il Neic - l’agricoltura è il punto debole del piano governativo per combattere i cambiamenti climatici, in Germania (come in tutti gli altri paesi europei, Italia inclusa), il settore dell’agricoltura e zootecnia è del tutto esentato dal programma per ridurre l’emissione dei gas serra. L’associazione di consumatori Foodwatch propone la cancellazione dei sussidi dell’Unione Europea al settore dell’agricoltura, e chiede che chi emette gas serra paghi delle tasse apposite, anziché pagare con le tasse di tutti i cittadini. Della stessa idea è il Neic che ha da poco lanciato una petizione popolare a livello europeo per chiedere esplicitamente l’eliminazione di tutti i sussidi al settore zootecnico, in quanto dannoso per l’ambiente e la salute umana.
Si può firmare on-line o si possono raccogliere firme su una petizione cartacea, andando alla pagina www.nutritionecology.org/it/news/stop_subsidies.html.


La legge - L’Unione Europea spiega: “cosa significa mangiare biologico”

L’agricoltura biologica considera l’intero ecosistema agricolo. Sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell’ambiente in cui opera ed esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario) e organismi geneticamente modificati. Secondo quanto spiega il sito della Commissione Europea, l’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola che cerca di offrire al consumatore prodotti freschi, gustosi e genuini, rispettando il ciclo della natura. La differenza sostanziale tra agricoltura biologica e convenzionale consiste nel livello di energia ausiliaria utilizzata per la produzione. Nell’agricoltura convenzionale, infatti, si impiega un notevole quantitativo di energia proveniente da processi industriali (industria chimica, estrattiva, meccanica ...). Nell’agricoltura biologica, invece, pur essendo in parte basata su energia ausiliare proveniente dall’industria estrattiva e meccanica, reimpiega la materia principalmente sotto forma organica. Le pratiche agricole biologiche generalmente includono: rotazione delle colture per un uso efficiente delle risorse locali; limiti molto ristretti nell’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, antibiotici nell’allevamento degli animali, additivi negli alimenti e coadiuvanti, e altri fattori produttivi. E’ previsto poi il divieto assoluto dell’uso di organismi geneticamente modificati (Ogm); uso efficace delle risorse del luogo, come per esempio l’utilizzo del letame per fertilizzare la terra o la coltivazione dei foraggi per il bestiame all’interno dell’azienda agricola; scelta di piante ad animali che resistono alle malattie e si adattano alle condizioni del luogo; allevare gli animali a stabulazione libera, all’aperto e nutrendoli con foraggio biologico; utilizzare pratiche di allevamento appropriate per le differenti specie di bestiame.

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