“E’ un bidone, qui non si combatte il caro prezzi. Le melanzane sono brutte, vecchie e vengono 2 euro al chilo, l’uva 2 euro e 80” commentano deluse le signore girando tra le bancarelle. I milanesi attendevano fiduciosi già un’ora prima dell’apertura, ma la reazione generale, dopo aver visitato il primo “farmer’s market” di Milano, è stata una sola: prezzi troppo alti. Promosso dalla Coldiretti, il mercato degli agricoltori locali sarà presente ogni mercoledì fino al 27 dicembre, nel Consorzio Agrario (di via Ripamonti n. 37), offrendo prodotti che giungono senza intermediari dal campo alla tavola.
Le bancarelle, affollatissime, propongono frutta, verdura, formaggi, ma anche prodotti insoliti come salumi di struzzo, lumache o la raspadura. Particolarmente apprezzato il distributore di latte, venduto ad 1 euro al litro. Fra gli acquirenti, serpeggia il malcontento. “La qualità è molto alta e comunque i prezzi li decidono i produttori” replica Mario Boggini, direttore del Consorzio Agrario di Milano e Lodi. “Non vendiamo merce da discount alimentare, ma puntiamo su prodotti locali che non subiscono trasformazioni e a volte non si trovano nei negozi” spiega Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti, aggiungendo che la speranza è di rendere stabile il mercato e magari estenderlo anche al sabato.
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