Il 100% dei comuni usa cibi surgelati, ma quasi sempre con una corretta filiera produttiva, mentre l’81% utilizza i biologici, il 67% Dop, il 47% produzioni locali, il 40% cibi tipici, il 33% equo-solidali e il 26% Igp. La stagionalità delle portate è rispettata dal 69%, le patologie dei bambini dal 95% e i limiti religiosi dal 78%. E’ il risultato dell’indagine sulle mense scolastiche, promossa da Slow Food, in 50 comuni italiani tra il 2007 e il 2008, presentata al “Più Menù Expo” a Genova.
Secondo l’indagine Slow Food, Roma e il piccolo comune friulano di Budoia sono gli “esempi d’eccellenza” da seguire, mentre per il resto la situazione è buona, ma con riserva: i menù vegetariani non sono presenti nel 44% dei comuni del Meridione e al nord la percentuale peggiora; lo stato delle cucine scolastiche è giudicato obsoleto solo dal 2% delle amministrazioni, in continuo aggiornamento dal 66% e nuovo - ossia con cucine attive da meno di due anni - dal 16%; bene l’acqua, male lo smaltimento dei rifiuti.
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