“Non possiamo dire che il mercato secondario del vino sia esente dalla crisi ma ci sembra ormai chiaro che anche i collezionisti italiani abbiano ormai individuato nell’asta tradizionale lo strumento più conveniente ed affidabile per acquistare e vendere vini vintage. D’altra parte è lecito desumere che proprio la crisi abbia spinto i collezionisti, che evidentemente non rinunciano a concedersi bottiglie speciali, a ponderare più attentamente i prezzi, quindi a “scavalcare” passaggi della filiera distributiva, giungendo così ad operare tramite la nostra asta; la prima in Italia specializzata in vino e l’unica con un calendario di ben 5 aste l’anno”. Così www.grwineauction.com commenta l’attuale situazione delle aste dei vini in Italia, dopo che, nei giorni scorsi, l’80% del valore di base dell’asta in catalogo è stato venduto (per un incasso complessivo di oltre € 85.000).
Un risultato veramente inatteso data la contingenza economica mondiale e la quasi totale assenza di offerte da parte di trader ed operatori commerciali, sia italiani che esteri, nonostante le basi asta fossero mediamente inferiori del 20% sulle vendite precedenti. A contendersi i lotti, anche i più costosi e ricercati, sono stati quasi esclusivamente clienti privati: collezionisti e investitori italiani e stranieri.
Analizzando i risultati d’asta (vedere le classifiche sotto riportate) emerge evidente un riassestamento generale del mercato: in termine di valore assoluto, i lotti più quotati sono sempre francesi, con Romenèe Conti e Chateau Lafite in testa, ma seguiti a brevissima distanza dai supertuscan, con Sassicaia, Masseto e Solaia.
“E’ ormai palese - spiegano da grwineauction - che i premier cru di Bordeaux ed i vini della Romanée Conti stanno pagando un eccessivo apprezzamento registrato negli ultimi cinque anni infatti a ben guardare i rilanci su questi vini, sulla base asta, sono stati decisamente modesti (non oltre il 20%). D’altra parte i vini che hanno registrato i maggiori incrementi su base asta sono in primis gli Chateauneuf-du-Pape, quindi Supertuscans e Piemontesi, Barolo e Barbaresco, nonchè alcuni Borgogna e Riesling della Mosella”.
“Il Brunello - spiegano da grwineauction - è sostanzialmente stabile ed a nostro avviso si dovrà attendere che il mercato abbia dimenticato la cattiva stampa dell’ultimo anno prima di vedere nuovamente crescere le valutazioni”.
La prossima asta sarà di scena a Roma nel febbraio 2009 (i nuovi affidamenti per poter esservi inclusi dovranno essere perfezionati entro il 21 gennaio 2009 - info@grwineauction.com).
In asta - La Top 10 (valore assoluto)
1 - Assortimento Drc 1988, Borgogna, 12 bottiglie, € 13.178
2 - Chateau Lafite 1996, Pauillac, 1 Imperiale, € 5.371
3 - Sassicaia, Tenuta San Guido 1985, Supertuscan, 6 bottiglie, € 5.271
4 - Masseto, Tenuta dell’Ornellaia 1997, 6 bottiglie, € 2.516
5 - Chateau Clinet 1989, Pomerol, 1 doppia magnum € 2.156
6 - Batard Montrachet G.C., Ramonet 2004, 1 doppia magnum € 1.557
7 - Masseto, Tenuta dell’Ornellaia 1997, 1 magnum € 1.398
8 - Monfortino Riserva, Conterno 1999, Barolo, 1 doppia magnum € 1.198
9 - Riserva Speciale S. Stefano, Giacosa 1971, Barbaresco, 6 bottiglie € 958
10 - Solaia, Antinori 1997, 3 bottiglie, € 898
In asta - La Top 10 (incremento % su base asta)
1 - Riserva Speciale S. Stefano, Giacosa 1971, Barbaresco, 6 bottiglie, +196%
2 - Clos Papes, Paul Avril 2005, Chateauneuf du Pape, 1 bottiglia, +189%
3 - Riesling Spatlese GK, Karthauserhof 1997, Mosella, 1 magnum, +180%
4 - Vieux Donjon 2005, Chateauneuf du Pape, 1 bottiglia, +167%
5 - La Crau, Vieux Telegraphe 2005, Chateauneuf du Pape, 1 bottiglia, +144%
6 - Sassicaia , Tenuta San Guido 1998, Supertuscan, 2 bottiglie, +125%
7 - Masseto, Tenuta dell’Ornellaia 1997, 1 magnum, +122%
8 - Hospices de Beaune Cuvée N. Rollin, Morin 1949, Borgogna, 1 bottiglie, +122%
9 - Riesling Auslese GK n°23, Karthauserhof 1990, Mosella, 3 bottiglie, +114%
10 - Masseto, Tenuta dell’Ornellaia 1997, 6 bottiglie, +100%
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