Una cabina di regia unica per non disperdere in mille rivoli lo sforzo di promozione all’estero. Lo hanno chiesto le 17 aziende vitivinicole di fascia alta e provenienti da 11 regioni italiane, dell’istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi.
“Occorre superare un approccio della tradizione italiana che non ci agevola e rischia di sprecare risorse” ha detto il presidente dell’Istituto Piero Antinori che auspica che l’esempio di concreta sinergia tra i Grandi Marchi sia seguito.
“Manca una cabina di regia - ha lamentato Maurizio Zanella, a capo della Cà del Bosco - e per la promozione dell’azienda spumantistica di Erbusco, ad esempio, spesso si muovono almeno sei enti (Ice, Regione Lombardia, Provincia di Brescia ...), oltre il Consorzio della Franciacorta e ciò crea, ha osservato, “un involontario sperpero di energie”.
Nonostante questo il Franciacorta ha chiuso il 2008 con un incremento del 16% delle vendite e una produzione di 9,7 milioni di bottiglie; l’export in crescita del 6% per un totale di 1,5 milioni di bottiglie: “un comparto attivo quindi, con le bollicine di qualità che fanno fatica all’estero perche lo champagne chiude tante porte, ma ci sono grandissime prospettive perché finora all’estero ci siamo andati poco e quasi solo attraverso i ristoranti italiani. Potenziale di export alto, dunque”.
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