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CONSUMI: AL VIA 20.000 PUNTI VENDITA FIRMATI DA AGRICOLTORI. NASCE LA PIU’ ESTESA RETE COMMERCIALE CON PRODOTTI ITALIANI AL 100%. ECCO IL MANIFESTO COLDIRETTI ...

Al via la rete di 20.000 mercati degli agricoltori firmati “campagna amica” dove acquistare direttamente prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle coltivazioni italiane per combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola, garantire la sicurezza a tavola e smascherare il finto Made in Italy. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini alla Convention “Stop a inganni e speculazioni. Nasce la filiera agricola tutta italiana”, con 15.000 agricoltori, nella quale il “piano spesa sicura” per portare “il vero Made in Italy sulle tavole al giusto prezzo” è stato presentato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e al Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia.
Il prodotto agricolo “cento per cento italiano” senza trucchi, firmato dagli agricoltori, sarà offerto - ha spiegato Marini - attraverso la più estesa rete commerciale nazionale che coinvolge 2.000 mercati di campagna amica e 2.000 punti di vendita delle cooperative, 1.000 dei consorzi agrari, 5.000 agriturismi e 10.000 aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a km 0 e la distribuzione che intenderà partecipare. Saranno coinvolti - ha precisato Marini - le piccole e le grandi città con l’obiettivo di dare l’opportunità a tutti i consumatori di acquistare i prodotti dell’agricoltura italiana con il miglior rapporto prezzi/qualità.
A parità di qualità, nei punti vendita convenzionati della rete di “campagna amica” i prezzi sono inferiori di almeno il 30%, sulla base di un accordo con le associazioni dei consumatori. Un impegno per combattere le inefficienze e le speculazioni che nel 2008 - ha continuato Marini - sono costate alle tasche degli italiani 4 miliardi di euro con l’aumento dei prezzi per i prodotti alimentari che è stato in media del 5,4% superiore al 3,3% dell’inflazione generale, con un differenziale del 2,1 per cento che tende ad allargarsi nel 2009 (2,2% a gennaio) nonostante il forte calo dei prezzi delle materie prime agricole.
All’attuazione del progetto presentato da Coldiretti prenderanno parte diversi attori. Le imprese agricole innanzitutto, “il cui obiettivo - ha sottolineato Marini - è quello di far aumentare quei 17 centesimi che oggi finiscono nelle loro tasche su un euro di spesa, senza gravare sulle tasche del consumatore”. Ma ci saranno anche le cooperative, che costituiscono un mezzo fondamentale per superare i limiti dimensionali che caratterizzano le aziende agricole, aggregando l’offerta di prodotto italiano di qualità. “Oggi alcune di esse scontano - ha messo evidenza il presidente della Coldiretti - le conseguenze negative di scelte organizzative sbagliate compiute in passato puntando sull’omologazione in nome di un approccio orientato più su politiche di prezzo che di vera valorizzazione dei conferimenti dei soci: per questo hanno bisogno di una nuova attenzione per recuperare il loro vero significato”.
Un nodo operativo fondamentale del progetto saranno i Consorzi Agrari che faranno diventare le oltre 1200 agenzie una grande “piattaforma logistica infrastrutturale per il prodotto italiano firmato dagli agricoltori ottimizzando l’approvvigionamento di mezzi tecnici, fornendo servizi materiali e immateriali, da quelli commerciali a quelli finanziari a carattere creditizio e assicurativo”, agendo come “costitutori diretti della filiera italiana firmata soprattutto per quelle produzioni che necessitano di importanti processi di aggregazione dell’offerta”. Si inizia da subito mettendo in rete gli oltre 36 milioni di quintali di cereali di cui i Consorzi Agrari dispongono.
I Mercati di Campagna Amica - ha rilevato Marini - sono “strumenti per collocare direttamente sul mercato i prodotti della filiera agricola italiana, il cui ruolo principale è soprattutto quello di comunicazione e di informazione ai consumatori dei valori distintivi ed esclusivi dei prodotti della filiera italiana firmata, prodotti che potranno trovare spazio nei canali distributivi tradizionali in Italia e all’estero”. Oggi i mercati degli agricoltori sono 200, ma Coldiretti punta a realizzarne 2.000 in tutto il Paese entro i prossimi due anni.
L’effetto della riduzione dei passaggi e delle intermediazioni con un rapporto più diretto tra agricoltori e consumatori - ha sostenuto Marini - garantisce maggiore efficienza per assicurare acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica. Riducendo la forbice dei prezzi che oggi aumentano in media quasi cinque volte nel passaggio da campo alla tavola. Con il “piano spesa sicura” della Coldiretti vengono smascherati - ha affermato Marini - gli inganni del finto made in Italy con 2/3 dei prodotti alimentari che arrivano sulle tavole che non contengono materia prima agricola proveniente dagli allevamenti o dai campi italiani, all’insaputa dei consumatori. Un inganno purtroppo legale che - ha precisato Marini - riguarda due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche quattro cartoni di latte a lunga conservazione su cinque che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta che è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.
La possibilità di acquistare attraverso la rete dei punti vendita di “campagna amica” prodotti locali che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti ha anche un importante effetto sul piano ambientale per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, tenuto conto che - ha sostenuto la Coldiretti - secondo un recente studio il cibo percorre 1.900 chilometri prima di giungere sulle tavole. Il piano della Coldiretti intende nel breve periodo raggiungere il 10% del totale del cibo consumato dagli italiani attraverso il prodotto locale a chilometri zero che permetterebbe un risparmio di emissioni di anidride carbonica pari a 3,2 miliardi di chili e un risparmio di consumo di petrolio pari a 9,9 miliardi di chili. Il piano, che ha l’obiettivo di promuovere al giusto prezzo i prodotti tradizionali dell’agricoltura italiana (frutta, verdura, extravergine ...) contrasta anche - ha concluso la Coldiretti - la tendenza al progressivo abbandono dei principi base della dieta mediterranea con un terzo dei giovani che ha problemi di sovrappeso od obesità che sono responsabili di patologie che assorbono il 7% della spesa sanitaria per un totale di 7 miliardi.

Prezzi: il Manifesto salva tasche e qualità degli agricoltori. Ecco cosa dice la Coldiretti
Di seguito il manifesto approvato all’unanimità da 15.000 rappresentanti degli agricoltori e delle cooperative italiane della Coldiretti nella convention “Stop a inganni e moltiplicazione prezzi. Nasce la filiera agricola tutta italiana”, la manifestazione organizzata da Coldiretti a Roma, alla presenza del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e al Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia.
“Noi imprenditori dell’agricoltura italiana nelle sue forme singole e associate - imprese, cooperative, consorzi, associazioni che si riconoscono nel progetto di Coldiretti - considerando che:
- la storia e l’evoluzione del nostro Paese e dei suoi territori appaiono indissolubilmente legati al ruolo dell’Agricoltura e di chi opera nel mondo agricolo;
- l’agricoltura e il cibo italiano per purezza ed unicità rappresentano un contributo fondamentale alla ricchezza, alla salute e alla qualità della vita di tutti i nostri concittadini;
- la promozione e la ricchezza dell’immagine italiana nel mondo sono per molti versi il frutto della varietà e della distintività dei nostri prodotti agricoli e alimentari;
- l’agricoltura - per le sfide che il Pianeta deve affrontare in termini di sicurezza, fabbisogno alimentare e sostenibilità ambientale - ha riassunto una posizione centrale;
- siamo fermamente consapevoli di come, a dispetto di un ruolo così significativo per il Paese, il peso e il riconoscimento economico e sociale dei produttori lungo la filiera agricola si siano progressivamente attenuati.
Ciò si rivela iniquo nei confronti di chi si colloca agli estremi della filiera:
ingiusta, quindi, la remunerazione e la considerazione per i produttori agricoli, insufficiente la trasparenza a tutela dei consumatori.
Riformare dal profondo questa situazione diventa un dovere. La missione che ci diamo per l’immediato futuro è quella di ‘fondare una filiera agricola, tutta italiana, riconoscibile perché porta la firma degli agricoltori italiani’.
Ci impegniamo, quindi: - come imprenditori a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità, sulla sicurezza, sulla conservazione della bellezza dei luoghi, anche attraverso l’adesione ai valori della Fondazione Campagna Amica quale luogo di dialogo proficuo con segmenti sempre più vasti della società italiana;
- come imprenditori tutti a costituire una filiera agroalimentare fondata sui valori dell’identità, della trasparenza, della efficienza e della sostenibilità;
- come cooperative e consorzi già impegnati nella costituzione di filiere agroalimentari che traggono nutrimento e forza dai territori italiani e dalla ‘firma’ dei produttori, ad alzarne significativamente l’efficacia e l’efficienza, aggregandone le forze e facendone un potente strumento di economicità, nella qualità e ricchezza dei prodotti e dei servizi;
- come “Mercati di Campagna Amica” a promuovere l’estensione capillare dei mercati degli agricoltori e di ogni formula di vendita diretta, quale momento di valorizzazione della firma dei produttori e di risposta alla crescente domanda di cibo veramente italiano e genuino.
Tutto ciò avrà come naturale conseguenza la creazione di un nuovo modello agro-alimentare, fondato dai produttori stessi che offra:
- una giusta remunerazione a chi produce,
- un giusto prezzo e una effettiva garanzia di qualità e di trasparenza dei cibi,
- la valorizzazione dei primati e delle distintività dei nostri territori e di chi vi abita e lavora,
- un accrescimento del patrimonio complessivo del nostro Paese.
Molto è nelle mani dei governi e degli uomini politici, ma molto dipende da noi. Agricoltori, famiglie, cittadini, insieme possiamo fare tanto: lo dobbiamo ai nostri figli. Questo è il nostro progetto per il Paese. Al raggiungimento di questi obiettivi diamo la nostra solenne adesione”.

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