Il comparto della carne italiana vale 60 miliardi di euro, di cui 24 alla sola voce export: con questi numeri, da ieri, a Verona, è di scena “Eurocarne”, importante appuntamento internazionale. Un’appuntamento importante per fotografare lo stato dell’arte del settore, e per progettarne il futuro. Ma a Verona si parlerà anche di come interpretare le dinamiche economiche del settore, i consumi, le reti distributive e i modelli produttivi internazionali, guardando con attenzione al sempre più attuale tema della sicurezza alimentare, e ai modelli di crescita di Paese come Cina, India, Brasile, Messico, Argentina, Russia.
E come in tanti altri settori dell’agroalimentare, il domani della carne italiana è legato all’export ed ai mercati internazionali, dove è necessaria un’azione forte di promozione. In questo sarà importante proprio il ruolo dell’ente fieristico veronese, come ha ricordato il Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia: “VeronaFiere - ha detto - è un ponte per l’internazionalizzazione”.
“Verona prosegue nella propria missione di trampolino internazionale - ha confermato il presidente di VeronaFiere, Ettore Riello - anche col supporto istituzionale del ministero per le Politiche agricole”.
Una missione la cui importanza è stata sottolineata anche dal direttore generale Giovanni Mantovani: “la partnership fra Veronafiere e il Ministero, di recente, si è estesa a Buonitalia, fondamentale per promuovere l’agroalimentare italiano nel mondo già a partire dalla settimana prossima, con Vinitaly Mosca”.
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